Uno spot pubblicitario presentato ieri mattina, squadre di vigili e operatori ecologici già al lavoro, zero incertezze sulle procedure. Con questi mezzi e le preghiere ai cittadini, il Comune di Catania intende centrare il suo obiettivo per la differenziata: raddoppiare i risultati ottenuti finora. Entro poco più di un mese
Rifiuti, il Comune accelera A breve al via le isole ecologiche
Per cominciare, il sito di Io differenzio Catania non è più in latino. Già questo dovrebbe far capire che la fase di rodaggio della raccolta separata dei rifiuti a Catania è quasi finita e adesso Ipi-Oikos e amministrazione comunale possono cominciare a lavorare sul serio. La raccolta differenziata in città è stata presentata ufficialmente ieri mattina dal sindaco Raffaele Stancanelli, con tanto di dimostrazione pratica coi sacchetti colorati sul tavolo e anteprima dello spot pubblicitario che andrà in onda sulle reti locali. In più, l’assessore all’Ambiente Claudio Torrisi annuncia: «Le isole ecologiche saranno aperte nei prossimi giorni».
E si chiarisce anche il dubbio sui tempi di conferimento dei rifiuti. La Federconsumatori etnea aveva denunciato un errore sulle brochure diffuse da Palazzo degli Elefanti, in cui la fascia oraria segnalata per andare a buttare qualunque tipo di scarto è quella dalle 19 alle 23. I limiti temporali, secondo il presidente Paolino Maniscalco, varrebbero esclusivamente per il secco indifferenziato e per l’organico che essendo deteriorabili devono rimanere all’interno dei cassonetti meno tempo possibile. Il Comune aveva risposto citando un’ordinanza di giugno 2010 che indicherebbe quegli orari come corretti, ma è arrivata la controreplica. Francesco Giunta della Federconsumatori, ordinanza alla mano, smentisce il sindaco. E Stancanelli risponde: «Se è necessario modificare l’ordinanza, lo faremo. I rifiuti vanno portati negli appositi cassonetti dalle 19 alle 23 e questo è quanto».
Polso fermo anche contro chi sbaglia: «Qualcuno le ha chiamate ronde racconta il primo cittadino Ma sono semplicemente delle squadre di vigili urbani e operatori ambientali che controlleranno che i catanesi applichino le nuove regole». L’obiettivo, del resto, è ambizioso. In sei mesi, la città di Catania è passata dal 5,8 per cento di raccolta differenziata all’attuale 16 per cento. «Entro la fine dell’anno interviene Valeria Messina dell’Ipi-Oikos vogliamo arrivare al 35 per cento. E se tutti facessero la differenziata dell’umido il risultato sarebbe dietro l’angolo».
Lo slogan della campagna lanciata dall’amministrazione va nella direzione del coinvolgimento della gente comune: «Catania è pulita se la differenza la fai tu». Ma la strada è lunga e Stancanelli lo sa. «Siamo nell’anno zero e abbiamo bisogno di aiuto dichiara Possiamo sbagliare, siamo umani, ma saranno i catanesi a darci una mano a migliorare il servizio».
Nel frattempo, secondo i dati ufficiali forniti dal Comune, sono stati distribuiti gratuitamente 70mila sacchetti (tutti biodegradabili, quelli per l’umido anche compostabili), per un target di riferimento di 75mila utenti, e sono stati piazzati 1600 cassonetti. Per vigilare sulle modalità di esecuzione della raccolta e sul raggiungimento degli obiettivi, ad aprile 2011 è nato l’Osservatorio rifiuti Catania. È composto da esperti nel settore ambientale, membri della prefettura, dell’università, del Conai (Consorzio nazionale imballaggi) ma anche di associazioni come Wwf, Legambiente e Rifiuti zero.