La Dusty si rivolgerà al tribunale amministrativo regionale di Catania. La ditta che attualmente si occupa di raccogliere i rifiuti a Catania aveva fatto notare la sua assenza durante le prime offerte formulate lo scorso 10 maggio in occasione del nuovo appalto settennale per stabilire chi si occuperà di gestire i rifiuti nel capoluogo etneo. A proporre le loro offerte per la maxi gara da 334 milioni di euro sono state le imprese Ecocar e SuperEco. «Alcune condizioni ci hanno convinti della assoluta insostenibilità economica e operativa di questo capitolato – afferma l’amministratrice Rossella Pezzino de Geronimo -. Il risultato finale in ordine al numero delle ditte partecipanti, appena due, e la mancanza di offerte per il lotto più importante, conferma l’opportunità delle nostre valutazioni negative che ci hanno impedito la partecipazione».
Le offerte finora presentate dalle due ditte riguardano la raccolta dei rifiuti a Catania Nord. Mentre per la parte Sud del capoluogo etneo è stata solamente Ecocar a farsi avanti. A rimanere scoperta è stata la parte più importante della città, quella centrale, con 96mila famiglie residenti: quasi la metà del tessuto cittadino. Il motivo che ha spinto la Dusty a non partecipare è legato ai costi di trasporto dei rifiuti fino al luogo del conferimento. Allo stato attuale gli impianti della Sicilia orientale sono quasi tutti saturi, di alcuni se ne prevede la chiusura, tanto da fare avanzare anche le possibilità che l’immondizia possa essere portata negli impianti fuori dalla Sicilia o, addirittura, all’estero. Questo comporta una maggiorazione dei costi per le ditte, che devono fare i conti con le spese per il trasporto. La Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (Srr) prima dell’istituzione della gara, il 12 aprile, aveva comunicato che «qualora i predetti impianti dovessero cambiare registrando un sensibile incremento della distanza, verranno riconosciuti all’aggiudicataria i maggiori oneri dovuti». Salvo poi inviare una seconda nota di chiarimento il 23 aprile, in cui l’Srr specifica che «nulla è dovuto alla società aggiudicatrice, anche se nel caso in cui il nuovi impianto di conferimento dovesse trovarsi più distante».
Un cambio di passo, secondo la Dusty, che di fatto non comporterebbe nessun indennizzo a favore delle ditte sul trasporto dei rifiuti. Così la ditta decide di ritirarsi dall’appalto e rivolgersi al Tar. «In Sicilia siamo arrivati alla quasi saturazione degli impianti – spiega l’avvocato Nino Barreca, legale della società – Questo quasi sicuramente potrebbe spingere le aziende a lunghi tragitti per andare a conferire i rifiuti in Calabria o in Puglia o, addirittura, all’estero. L’Srr ha comunicato, rimangiandosi tutto, che le ditte devono sopportare i costi». Il ricorso della Dusty per chiedere la sospensione dell’appalto viene presentato il 17 maggio. «Ci è stato detto che la nostra decisione è stata presentata in ritardo. Noi avevamo già dall’inizio pensato di fare ricorso – continua Barreca – Poi il 12 di aprile ci viene comunicato che erano previsti gli indennizzi, quindi abbiamo ritirato il ricorso. Ma, l’ulteriore nota del 23 aprile, ha spinto la ditta a impugnare la questione». Adesso la Dusty attraverso il legale chiede la sospensione della gara. «Il 9 giugno si deciderà sulla sospensione della gara d’appalto – conclude Barreca – Poi ci sarà l’udienza di merito il 7 luglio, dove si deciderà se la gara sarà annullata o meno».
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