L'ente ha quantificato in 35 milioni l'esborso tra 2019 e 2021, a causa dell'impossibilità di conferire la spazzatura nella discarica pubblica di Bellolampo. Il candidato del centrosinistra alle Amministrative Franco Miceli: «Giusto che ne risponda Musumeci»
Rifiuti, Comune di Palermo porta in tribunale la Regione «Ritardi per la settima vasca hanno causato maggiori costi»
La spazzatura palermitana entra nella campagna elettorale del capoluogo in maniera duplice. Sia per le imminenti Comunali che per le Regionali d’autunno. La notizia della citazione in giudizio della Regione da parte del Comune di Palermo, pubblicata questa mattina da più testate giornalistiche, riporta l’attenzione, di per sé mai venuta meno, sulla gestione dei rifiuti durante il governo Musumeci. Palazzo delle Aquile contesta l’avere dovuto pagare maggiori costi per lo smaltimento, poiché costretti a mandare la spazzatura in discariche lontane nonostante quella di Bellolampo sia pubblica e di proprietà dello stesso Comune, che la gestisce tramite la partecipata Rap.
Ammonta a circa 35 milioni di euro la pretesa dell’ente che amministra la città più popolosa della Sicilia nonché quella che, insieme a Catania, ha i maggiori problemi con la gestione dei rifiuti. I costi fanno riferimento all’arco temporale che va dal 2019 al 2021, periodo nel quale a ricevere la spazzatura prodotta a Palermo sono state le discariche di Motta Sant’Anastasia e Lentini, entrambe private e di proprietà delle società Oikos e Sicula Trasporti. Spedizioni scaturite dalla necessità di trovare spazi alternativi a Bellolampo, nella considerazione che i tempi per la tanto attesa settima vasca – la cui realizzazione è sotto il controllo della Regione, nell’ambito dei poteri commissariali conferiti da Roma a Musumeci a inizio 2018 – si sono allungati a dismisura. Al contempo, negli ultimi anni a fare riferimento a Bellolampo sono stati anche diversi comuni della provincia, contribuendo così alla saturazione degli spazi presenti. Tra le contestazioni del Comune, che saranno al centro dell’udienza in programma per il 12 settembre, c’è anche quella riguardante il mancato trasferimento del contributo straordinario da sette milioni e mezzo che era stato votato dall’Ars nel 2020.
Sulla vicenda è intervenuto Franco Miceli, candidato sindaco per il centrosinistra alle Amministrative di Palermo. «È sacrosanto che Musumeci sia chiamato a rispondere di tutto quello che non ha fatto per risolvere la drammatica situazione dei rifiuti urbani di Palermo e, più in generale, della Sicilia».