Dopo l'allarme sul rischio ambientale per le oltre 20mila tonnellate di rifiuti, che si trovano senza copertura all'esterno del Tmb, l'assessore all'Ambiente spiega le prossime mosse. Scettiche le opposizioni: «Non abbiamo capito bene quali saranno i tempi»
Rifiuti a Bellolampo, audizione di Catania in Consiglio «Nessun disastro ecologico ma una situazione critica»
«Non siamo davanti a nessun disastro ecologico, come hanno scritto alcuni giornali, ma siamo davanti a una situazione critica». Prende subito di petto la situazione l’assessore all’Ambiente Giusto Catania, di fronte il consiglio comunale che si è svolto questa mattina a Palazzo delle Aquile. Il tema riguarda le oltre 20mila tonnellate di rifiuti che da un mese sono all’aperto e senza coperture presso la discarica di Bellolampo, sia all’ingresso che all’esterno del Tmb. «Una situazione critica le cui cause sono molteplici – prosegue l’assessore – La causa principale è dovuta al fatto che la quantità di rifiuti che entra in discarica è superiore a quella che esce, e ciò è dovuto al fatto che in questo momento dei tre siti individuati per portare altrove i rifiuti solo uno ha dato finora la propria disponibilità, malgrado il decreto della Regione. La relazione di Arpa di venerdì scorso sottolinea i rischi ma contiene anche refusi e errori. Al netto di questo, mi preme sottolineare che viene paventato un rischio che comunque è confinato dentro l’area del Tmb».
Inoltre, come sottolinea ancora Catania, il deposito dei rifiuti all’esterno è «legato alla chiusura della sesta vasca, con i costi per il conferimento dei rifiuti che sono a carico di Rap». Ieri il Comune di Palermo ha emanato un’ordinanza sindacale, al momento sotto il vaglio di Arpa e Asp per i relativi pareri tecnici e sanitari. L’intenzione dell’assessore all’Ambiente è di intervenire sul sottovaglio e sui rifiuti già trattati, per «consentire di utilizzare il rifiuto stabilizzato contenuto nelle biocelle come copertura della sesta vasca». Con l’intenzione di abbattere i costi del conferimento dei rifiuti di un terzo. Inoltre si punta a smaltire immediatamente le 6500 tonnellate di rifiuti già trattati, al momento all’esterno del Tmb, che «saranno in via provvisoria stoccati nell’area ex inerti, che è stata liberata ed è disponibile nell’immediato. Per il futuro – spiega ancora Catania – Rap potrà usare l’area di EcoAmbiente, ex Unieco, che ancora non risulta libera e non si capisce perché, e posizionare due impianti già noleggiati e in fase di consegna che consentiranno di trattare ulteriori 600 tonnellate di rifiuti al giorno».
In chiusura della propria audizione, infine, Catania sottolinea la probabilità che lo stallo attuale possa ripetersi anche l’anno prossimo, per via dei «ritardi già accertati alla costruzione della settima vasca, bisognerà fare di necessità virtù. Per questo stiamo lavorando a un progetto imponente per raggiungere il 100 per cento della popolazione con il porta a porta di raccolta differenziata. Riteniamo che sia l’unico modo per evitare di rimanere aggrappati alla costruzione della settima vasca, che avrebbe dovuto essere pronta a gennaio 2018. Voglio ricordare che il problema del trattamento dei rifiuti non è una questione prettamente palermitana, basta leggere i giornali».
Le opposizioni restano scettiche. «La relazione di oggi dell’assessore Catania non ci ha convinto per nulla – scrivono in una nota Igor Gelarda, capogruppo della Lega, e Alessandro Anello, capogruppo di Per Palermo con Fabrizio – Restano troppo aree oscure in questa vicenda e non abbiamo capito bene quali saranno i tempi per risolvere questo problema gravissimo per i palermitani. Attendiamo la relazione domani degli uffici. E soprattutto di Rap che ci deve spiegare come intende affrontare il problema e risolverlo. Abbiamo chiesto la possibilità di andare a Bellolampo per documentare ai cittadini palermitani la reale situazione, dopo che Arpa ha elaborato una relazione in cui mette nero su bianco i pericoli dell’attuale momento. Stiamo aspettando di essere autorizzati. Siamo preoccupati dopo le piogge torrenziali di questi giorni, il rischio è che il percolato sia fuoriuscito con le acque piovane e abbia potuto inquinare terreno e falde acquifere con un pericolo per la salute dei palermitani».
Mentre non è casuale la nota che l’assessore regionale ai rifiuti Alberto Pierobon ha appena reso pubblica, dopo l’incontro degli scorsi giorni tra Comune e Regione che stanno provando a superare gli scontri passati su Bellolampo. «Volevo rassicurare i cittadini – scrive Pierobon – sull’impegno della Regione per sostenere il Comune di Palermo in questa fase in cui ha registrato criticità a Bellolampo nella gestione dei rifiuti. Stiamo lavorando con gli uffici per raggiungere al più presto il risultato. Con l’assessore Giusto Catania ci siamo confrontati in maniera pratica sul da farsi e ci siamo trovati d’accordo su un punto: la Regione non è un bancomat. Stiamo formalizzando la proposta con la quale aiuteremo i cittadini palermitani in questo momento di disagio. Non abbiamo perso un minuto e per gli aspetti di nostra competenza stiamo correndo per svolgere tutti i passaggi necessari. Sarà una misura finanziaria equa e concreta per scongiurare il rischio di una crisi che potrebbe avere riflessi su tutto il territorio regionale».