In realtà c’era l’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò, ma la sua permanenza è durata lo spazio di qualche saluto, per il resto, l’Assemblea regionale siciliana è tornata a riunirsi dopo la chiusura per ferie facendo a meno sia del governo che dell’intera maggioranza, che oggi ha preferito diesrtare i banchi di sala d’Ercole per una seduta che il presidente vicario Nuccio Di Paola – anche Gaetano Galvagno era assente – ha aperto e sospeso i lavori dopo appena un quarto d’ora, dedicata agli interventi dei deputati di opposizione. Poi il vuoto.
L’aula riapre, la musica non cambia. «Per la maggioranza è ancora il 36 agosto – dice Ismaele La Vardera, deputato di Sud chiama Nord – è avvilente notare che i banchi del Governo non sedeva nessuno. Dopo una lunga estate di vacanze, mi sarei aspettato una voglia propositiva di fare, un po’ come al primo giorno di scuola. Invece noto che evidentemente il Governo non ha ancora appreso il costume al chiodo. Per quanto durerà ancora questa mancanza di rispetto verso i siciliani?».
«Queste sono le cose basilari – ribatte Nello Di Pasquale, Partito democratico – dimostrano quello che è il disinteresse e il distacco che gli assessori hanno nei confronti del parlamento. Riprendiamo la stagione di lavoro alla scadenza di un anno e l’assenza che registriamo questa sera la registriamo da un anno. Siamo presenti solo le forze dell’opposizione. Manca tutta la maggioranza. Non è un disinteresse rivolto agli uomini che rappresentano le forze politiche, è un disinteresse che riguarda tutta la Sicilia».
Caustico anche il capogruppo del Movimento 5 stelle, Antonio De Luca. «Vorrei chiedere di far fare una verifica sul sistema informatico – dice -perché ho il dubbio che ai deputati di maggioranza non arrivi la mail di convocazione dell’Aula. Posso capire che qualcuno è ancora al mare, qualcuno è ancora in costume, qualcuno ha l’aria condizionata rotta in macchina e non se la sente, ma che mancano proprio tutti non si è mai visto. Quindi o non gli è arrivata la convocazione o sono tutti a palazzo d’Orleans a litigare per prendersi i direttori delle Asp e delle aziende ospedaliere. Perché l’unica cosa sulla quale sono belli, presenti, tonici, è quando si devono dividere una nomina importante come questa, che ha fatto sì che si paralizzate tutto per un mese e mezzo. Allora o aspettiamo che si mettono d’accordo e poi convochiamo l’Aula, perché questi qua non verranno e non voteranno nulla fin quando non trovano l’accordo sulla cosa che gli interessa di più: dividersi le poltrone più importanti attraverso le quali controllano il territorio».
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