In serata è arrivato il via libera alla nuova rete ospedaliera presentata dall'assessore Gucciardi. Molto critici i deputati pentastellati, ma alla fine si è raggiunto il numero legale. Il presidente Digiacomo: «Sintesi complicata». Il prossimo 4 aprile l'ultimo incontro con il ministero della Salute
Rete ospedali, la commissione Sanità dà l’ok M5s lascia l’aula: «Piano privo di coperture»
Una seduta-fiume, convocata per discutere il piano disabili insieme al neo assessore alla Famiglia, Carmencita Mangano, e all’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi. Ma ecco piombare la bozza di rete ospedaliera in commissione Sanità dell’assemblea Regionale, con la richiesta di un’approvazione immediata. «Un blitz» secondo il Movimento 5 stelle, addirittura «un golpe – secondo il sindacato Cimo – che non consente lo studio dei documenti». Ma stando a quanto trapela da chi in questi mesi ha lavorato al fianco di Gucciardi nella redazione della rimodulazione dei posti letto, sarebbe stato invece da parte dell’assessore un tentativo di «proteggere la rete dalle pressioni politiche».
L’ok alla fine è arrivato in serata, non senza polemiche. Il Movimento 5 Stelle ha abbandonato la seduta per fare mancare il numero legale «e non assecondare – si legge in una nota – il vergognoso blitz del governo che puntava a fare votare a scatola chiusa un documento importante e delicatissimo come quello della rete ospedaliera siciliana».
«Governo e commissione – è la tesi del deputato pentastellato Francesco Cappello – hanno voluto realizzare un vero e proprio blitz. Forzando la mano e senza alcun preavviso, hanno preteso la votazione su una rete che rappresenta un vero e proprio castello di carta perché assolutamente priva di risorse economiche, tanto per il presente, in ordine all’adeguamento di quelle strutture qualificate in modo inappropriato come Dea di I livello, quanto per i futuri investimenti per quanto concerne le strutture definite in modo inappropriato Dea di II livello».
Una rete il cui limite maggiore sarebbe quello di non essere «coordinata con la medicina del territorio, che non realizzerà alcuna deospedalizzazione e che andrà inevitabilmente riordinata subito dopo questa esperienza di governo. È inammissibile – continua Capello – che si voglia continuare a fare campagna elettorale sulla pelle dei cittadini. Una valutazione seria e approfondita era quantomeno doverosa. Ma evidentemente l’intento era quello di nascondere le mille e una magagna che si nascondono tra le pieghe del documento per giocarsi i soliti roboanti annunci maledettamente vuoti in chiave clientelare. Ne sanno qualcosa medici e precari della sanità, che da anni ormai aspettano concorsi e stabilizzazioni annunciati a più riprese, ma mai arrivati».
Secondo il presidente della Commissione, Pippo Digiacomo, invece, si è trattato di un «lavoro lungo e complesso, che adesso apre la stagione del profondo rinnovamento del sistema sanitario regionale sia nel suo assetto che per quel che riguarda le prospettive di completamento e rinnovamento delle professionalità». «Il parere favorevole alla nuova rete ospedaliera – aggiunge Di Giacomo – è il frutto di un percorso faticoso che ha tenuto conto delle esigenze degli utenti, dei territori e degli operatori del settore sanitario». Se i dubbi di sindacati e opposizione siano fondati o meno, lo dirà il ministero della Salute, dove il prossimo 4 aprile verrà discussa la rete. «E non è da escludere – ammette il segretario regionale di Anaao, Pietro Pata – che proprio in quella sede possano emergere molte delle criticità sollevate in queste ore».