I dieci imputati, che hanno scelto il rito abbreviato, sono stati ritenuti colpevoli con pene fino a 20 anni di carcere. Tra i protagonisti ci sarebbero stati Benito Miccichè e Francesco Paolo Cusimano. Il fratello di quest'ultimo venne ucciso il 26 agosto 2017
Rete di spaccio nel rione del Capo. Le condanne Imputati erano stati arrestati nel blitz Curcuma
Erano stati arrestati a settembre 2020 nell’operazione antidroga dei carabinieri del comando provincia di Palermo denominata Curcuma. Con il blitz era stata smantellata una base di spaccio di droga nel quartiere Capo. Il gup del tribunale di Palermo Stefania Brambille ha condannato Benito Miccichè, 35 anni, a 20 anni di reclusione, Vincenzo Miccichè‘, 29 anni, 8 anni e un mese di reclusione, Emanuele Miccichè‘, 23 anni, a 8 anni e sei mesi di reclusione, Mauro Miccichè‘, 22 anni, dieci anni e un mese di reclusione, Daniele Garofalo, 22 anni, a 17 anni di reclusione e 5 mesi di reclusione, Francesco Paolo Cusimano, 43 anni, a 20 anni di reclusione, Davide Mirabile, 38 anni, 17 anni e mesi di reclusione, Mario Presti, 30 anni, a 14 anni di reclusione e 8 mesi di reclusone, Cristian Paolo Silvestri, 22 anni, a 12 anni e 3 mesi di reclusione e Alessio Spina, 26 anni, 10 anni e 2 mesi di reclusione.
Secondo quanto accertato dai carabinieri della compagnia Palermo centro che hanno condotto le indagini tra giugno e novembre del 2018, le vedette tenevano sotto controllo le strade per segnalare l’arrivo delle forze dell’ordine, i pusher invece attendevano i clienti ai quali bastava un cenno per farsi portare la loro dose. Gli arrestati erano accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Il gruppo poteva contare su una schiera di vedette e pusher che lavoravano con turni serrati per non lasciare vuoti e perdere clienti. Durante le indagini i militari hanno individuato diversi magazzini e garage vicini alle piazze di spaccio, riconducibili ai membri dell’organizzazione, dove nascondere lo stupefacente. L’organizzazione spacciava la droga anche a ridosso di diversi istituti scolastici del quartiere.