Resiste il sogno del camice bianco Quasi 2.300 candidati per 200 posti

Resiste il sogno del camice bianco. Almeno a Palermo. Sono 2.297 le aspiranti matricole, che oggi si cimenteranno con i test di accesso alla Scuola di Medicina. Tenteranno di conquistare uno dei 200 posti messi a bando nel capoluogo siciliano, dei 97 a Caltanissetta e dei 15 disponibili per Odontoiatria e protesi dentaria. Dopo Ingegneria, Scienze umane e Professioni sanitarie, che la settimana scorsa hanno aperto la stagione dei quiz, oggi, dunque, è la volta degli aspiranti medici. 

L’appuntamento per tutti è al Polididattico, edificio 19 di viale delle Scienze, e nelle aule della Scuola di medicina in via Parlavecchio. Alle 8 e muniti di un documento di riconoscimento valido dovranno presentarsi nelle rispettive sedi di assegnazione. Banditi borse, zaini, libri, appunti, carta, telefoni cellulari, palmari e altri strumenti elettronici. «Questi oggetti dovranno essere depositati, prima dell’inizio del concorso, in luoghi esterni alla sede» spiegano dall’Ateneo. 

Per conquistare l’ambito ingresso dovranno rispondere a quesiti di cultura generale, logica, biologia, chimica, fisica e matematica. Quiz che per loro valgono il futuro. Per chi aspira al camice bianco, infatti, i posti messi a bando sono inferiori rispetto alle richieste di accesso. Un’eccezione perché su 68 corsi di laurea solo per 28 le prove sono realmente selettive. Un dato che ha spinto nei giorni scorsi l’Unione degli universitari ha puntare il dito contro i test di accesso, ritenuti «una formalità», che, però, costa ai diretti interessati 55 euro per ogni singola prova. Un tesoretto per l’Ateneo, secondo l’Udu, che sottolinea come Unipa «pur avendo negli ultimi anni adottato politiche di razionalizzazione della spesa» sui test a carico degli studenti, incassi «oltre un milione di euro ogni anno attraverso questo sistema». 

E stamattina l’Udu è tornata a protestare. Gli studenti hanno appeso uno striscione che riporta l’articolo 34 della Costituzione, in cui si garantisce a tutti i capaci e meritevoli l’accesso ai più alti gradi degli studi». «Oggi siamo presenti presso le sedi di svolgimento del test d’ingresso per orientare (almeno noi) gli aspiranti medici in un giorno che sarà crocevia per il futuro della loro formazione» dice Angelo Nuzzo, coordinatore dell’Udu Palermo. L’Unione degli universitari punta il dito anche contro il Governo regionale responsabile di un taglio di quasi 3 milioni al diritto allo studio. «Si dimentica di spendere i fondi destinati all’orientamento universitario, lasciandoci con i più alti tassi di dispersione scolastica in Europa e con uno studente su quattro che modifica (o interrompe) il suo percorso accademico ad un solo anno dall’ingresso all’Università. Intanto si trova però il tempo di avallare l’operazione di Crisafulli e del corso rumeno in Medicina ad Enna, spianando la strada agli interessi privati e allo sciacallaggio di un inerme sistema universitario pubblico».

A protestare contro le prove anche gli studenti del Collettivo universitario autonomo e al Coordinamento studenti medi, che venerdì scorso hanno bloccato per mezz’ora gli ingressi del Polodidattico in viale delle Scienze, sede delle prove di ammissione ai corsi di laurea di Professioni sanitarie. Un’azione simbolica per manifestare l’opposizione degli studenti ai «test d’ingresso, per noi un vero e proprio furto legalizzato che ogni anno nega il diritto allo studio di migliaia di giovani neo diplomati e non» dice Federico Guzzo.

Intanto in vista delle immatricolazioni, a partire dall’anno accademico 2015/2016, il reddito Isee rappresenterà l’unico parametro per ottenere le prestazioni per il diritto allo studio universitario e per la determinazione delle tasse. «È importante ricordare – spiega il pro rettore alla Didattica Rossella Serio – che secondo la nuova normativa il valore Isee per le prestazioni per il diritto allo studio universitario viene rilasciato dopo alcuni giorni (mediamente dai 7 ai 10 giorni) dalla presentazione della domanda ai Caf e non più immediatamente. Pertanto è opportuno attivarsi quanto prima evitando di recarsi ai Caf a ridosso della scadenza». E il candidato che effettui la procedura di immatricolazione senza l’indicazione dell’Isee verrà, automaticamente, inserito nella classe contributiva più alta.


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