Il conto deposito è una forma di conto bancario pensata soprattutto per il risparmio, ma è allo stesso tempo un prodotto che può essere preso in considerazione come strumento di investimento, magari all’interno di un portafoglio di investimenti diversificato. Il conto deposito non deve essere confuso il conto corrente, prodotto bancario diffusissimo che però non […]
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Valutare il rendimento del conto deposito: ecco come fare
Il conto deposito è una forma di conto bancario pensata soprattutto per il risparmio, ma è allo stesso tempo un prodotto che può essere preso in considerazione come strumento di investimento, magari all’interno di un portafoglio di investimenti diversificato.
Il conto deposito non deve essere confuso il conto corrente, prodotto bancario diffusissimo che però non ha finalità di risparmio; si tratta infatti di uno strumento di servizio che, come tutti sapranno, serve a gestire le varie transazioni finanziarie con cui si ha praticamente a che fare quotidianamente e periodicamente (acquisti, addebiti, accrediti ecc.).
Essendo pensati per il risparmio, i conti deposito hanno un’operatività limitata; di fatto le sole operazioni previste sono il versamento e il prelievo di denaro, operazioni per le quali è necessario avere un conto corrente bancario che funga da appoggio.
Conti deposito: interessi riconosciuti ed eventuali spese
Aspetto importante da tenere in considerazione è che il conto deposito offre un tasso di interesse attivo che può essere più o meno elevato (dipende dall’istituto di credito che lo propone, dall’andamento dei mercati finanziari, dal tipo di prodotto ecc.). Di norma non sono previste spese di alcun tipo: gestione, apertura o chiusura, ma nel caso di conti vincolati potrebbe essere prevista una penale se si preleva il denaro prima della scadenza concordata.
Si ricorda inoltre che gli interessi attivi che maturano sul conto sono soggetti a una ritenuta fiscale del 26% e a un’imposta di bollo che è proporzionale alla giacenza a una determinata data e che corrisponde al 2 per mille della somma depositata.
3.Conti deposito liberi e vincolati
I conti deposito possono essere vincolati o liberi.
I conti deposito vincolati si caratterizzano per la presenza di un vincolo temporale sulle somme depositate (per esempio 3, 12, 24, 36 mesi ecc.); ciò significa che il depositante non potrà prelevare quanto depositato prima della scadenza stabilità per contratto. La somma depositata tornerà pienamente disponibile una volta arrivati alla scadenza. In caso di necessità il prelievo è comunque possibile, ma di norma è corrisposto un minor interesse (detto di svincolo).
I conti deposito liberi sono più flessibili dei precedenti poiché quanto depositato può essere movimentato a seconda delle proprie esigenze, senza vincoli di sorta.
Oltre alla presenza o no del vincolo, la differenza fra le due tipologie è che nel caso dei conti vincolati, la minore flessibilità viene ricompensata con un tasso di interesse attivo più alto.
Valutiamo il rendimento del conto deposito
Abbiamo già visto che i conti deposito vincolati offrono un rendimento maggiore rispetto a quelli liberi; d’altro canto, la scelta fra una tipologia e l’altra è strettamente personale e dipende dalle proprie esigenze.
Per capire quale sarà il rendimento effettivo di un conto deposito esistono specifiche formule matematiche; una volta effettuato il calcolo degli interessi spettanti sarà poi necessario sottrarre gli importi relativi alla ritenuta fiscale e all’imposta di bollo.
Va però precisato che le banche mettono a disposizione sul loro portale un software che simula il deposito (simulatore online); è sufficiente scegliere un prodotto (libero o vincolato) e inserire importo e durata del deposito.
Nel giro di pochissimi secondi saranno mostrati sia il rendimento lordo che quello netto.