La commissione Attività produttive presenta i suoi emendamenti a un provvedimento atteso ormai da tre anni. La città sarà divisa in due aree e gli esercenti che useranno i limitatori sonori per la musica avranno spazi pubblici a canone agevolato per organizzare manifestazioni
Regolamento movida in aula entro il 30 settembre Anche il centrodestra dà l’ok, premi per i locali virtuosi
L’idea è semplice: premiare gli esercenti virtuosi per convincerli a mantenere la musica entro limiti tollerabili dai residenti, soprattutto nel centro storico. È questo l’elemento nuovo della proposta di regolamento della movida che la commissione Attività produttive di Palazzo delle Aquile ha presentato stamattina. Erano presenti Paolo Caracausi, Salvatore Finazzo, Carlo Di Pisa, Tony Sala, Alessandro Anello e Marcello Robotti di Vivo Civile. Spetterà ora al Consiglio dare il via libera al provvedimento entro il 30 settembre, giorno di scadenza dell’ennesima ordinanza che il sindaco Leoluca Orlando è stato costretto a emettere per la stagione estiva. Difficilmente potranno esserci altri rinvii: sia il Tar sia la Procura hanno intimato all’amministrazione di chiudere la stagione dei provvedimenti d’urgenza e di adottare un testo definitivo.
È da tre anni, infatti, che si discute di un regolamento della movida e finora, dato che l’impasse a Sala delle Lapidi non si è sbloccata, l’amministrazione è andata avanti a colpi di ordinanze sindacali, provocando una ridda di polemiche, ricorsi, maxi-emendamenti di questa o quella parte, bozze su bozze e proteste dei commercianti. Adesso la svolta sembra finalmente a un passo: anche il centrodestra, per bocca del suo unico rappresentante in commissione, Anello, è disposto a riconoscere l’impianto principale della delibera e chiederà solo alcune piccole modifiche. Impianto che si muove principalmente in due direzioni: decongestionare il centro storico dividendo la città in due aree e concedere l’amplificazione della musica con precisi limiti di orari e decibel.
«L’ordinanza vigente non ha funzionato – sottolinea il presidente della commissione, Caracausi -. Proibire la musica all’esterno non ha prodotto quei risultati che ci si aspettava». E così, dopo aver sentito tutti i soggetti interessati – musicisti, esercenti e residenti -, è stato trovato un compromesso. La città verrà divisa in due aree: l’area 1, ossia il centro storico e la zona residenziale, e l’area 2, ovvero la zona industriale, le borgate marinare e la fascia costiera. Nella prima la musica all’esterno dei locali sarà consentita fino alle 23, nella seconda fino a mezzanotte.
Fa eccezione il periodo dall’1 giugno al 30 settembre: musica esterna consentita il venerdì, il sabato e i prefestivi fino alle 24 nell’area 1 e fino all’1 del mattino nell’area 2. Dall’1 ottobre al 31 maggio, infine, nel centro storico è consentita la musica acustica fino alle 24 il sabato e i prefestivi. Dopo questi orari ogni attività musicale è consentita solo in filodiffusione all’interno dei locali. Alcune deroghe sono previste per San Valentino, Carnevale (da giovedì grasso a martedì grasso), Halloween, le celebrazioni di Santa Rosalia il 14 luglio e il 4 settembre, la vigilia di Ferragosto e San Silvestro.
La vera novità, però, è il premio per i locali virtuosi: gli esercenti che si doteranno a proprie spese dei limitatori acustici (costo 2.500 euro circa), con tanto di registratore dell’attività sonora, dall’1 giugno al 30 settembre potranno fare musica amplificata all’esterno con orario prolungato di un’ora rispetto agli altri. Il limitatore è uno strumento di cui i gestori dovrebbero dotarsi per legge e il limite dei decibel cambia di quartiere in quartiere in base alle norme nazionali. In questo modo il vigile urbano non dovrà necessariamente cogliere sul fatto i trasgressori ma, consultando la scatola nera del limitatore, potrà verificare il rispetto di orari e decibel su tutta l’attività musicale fino a 60 giorni. Uno strumento in più per multare chi disturba la quiete pubblica.
Fra le condizioni per ottenere la deroga anche la presenza di steward, l’insonorizzazione dei locali, il posizionamento di cestini e posaceneri, la promozione del bere responsabile, il wi-fi gratuito, convenzioni con parcheggi, l’assenza di slot machine, il servizio navetta, la climatizzazione e i contenitori per la differenziata. Il Comune pubblicherà sul proprio sito il nome del locale virtuoso, con tanto di attestato e logo da esporre, e gli esercenti premiati avranno a disposizione spazi pubblici a canone agevolato in zone a basso impatto residenziale per organizzare manifestazioni.
Il sistema premiante, che sarà affidato al Suap, si basa sull’autocertificazione: chi imbroglia subirà la revoca dell’autorizzazione al suolo pubblico. Un organo di controllo composto da residenti, associazioni di categoria e amministrazione comunale verificherà l’applicazione del regolamento, che per il resto ricalca a grandi linee le ordinanze e le bozze del passato: pulizia delle aree di competenza dell’esercente, cartelli di avviso ai clienti, divieto di erogatori di bevande alla spina all’esterno dei locali, divieto di bevande in vetro e lattina all’esterno dei locali dalle 24 alle 7 del mattino (a meno che non accompagnino la vendita di beni alimentari di produzione propria), divieto di offerte speciali sugli alcolici dalle 22 alle 7. Introdotto il divieto di amplificazione per qualsiasi locale si trovi vicino ospedali e case di cura.
«Da unico componente del centrodestra in commissione – dice Anello – garantisco sulla volontà della mia parte politica nel voler approvare al più presto questo regolamento. Il provvedimento sarà in aula una volta approvato il piano pubblicità, che stiamo già discutendo. E comunque, mi auguro, non oltre il 30 settembre. Anche il centrodestra vuole questo regolamento, di cui riconosce l’impianto principale».
«L’ordinanza comunale, in vigore fino al 30 settembre, ha mostrato sin qui enormi limiti, visto che la situazione è ancora critica in molte zone di Palermo – dice Caracausi (Idv) -. La commissione ha lavorato in questi mesi confrontandosi con le associazioni di categoria, con i musicisti e con i residenti e ha messo a punto alcune modifiche che vanno nella giusta direzione. Dobbiamo garantire il sonno dei residenti e le attività economiche, trovando i giusti compromessi. Questo testo è stato condiviso da tutte le forze politiche presenti in commissione e quindi speriamo che venga accolto positivamente in Aula anche dal resto del centrodestra, in primis Forza Italia, arrivando all’approvazione entro settembre».
«Premesso che non vi è dubbio che la città abbia bisogno di uno strumento che regoli la materia della convivenza tra le funzioni residenziali e le attività di pubblico esercizio e svago – sostiene Sala -, la bozza di regolamento che è stata presentata dall’amministrazione è una buona base da cui partire per risolvere alcune questioni per la tutela dei cittadini su due fenomeni distinti ma contigui: il bere alcolici e il diritto al riposo. In commissione Attività produttive, per il primo punto, si è ritenuto opportuno non modificare quanto proposto sia in termini di obblighi e di divieti rivolti agli esercenti e gli avventori sulla somministrazione e consumo di alcol. Per gli aspetti inerenti il disturbo la quiete pubblica mediante l’immissione di rumore – continua Sala – si è pensato di apportare dei correttivi che migliorassero l’atto, avendo come principio ispiratore quello di decongestionare il centro storico pur considerando la vocazione turistica della città; ed ecco la suddivisione in due distinte aree (centro storico e residenziali, borgate marinare e zone industriali)».
«Tuttavia – aggiunge il consigliere del Movimento 139 -, sebbene siano state introdotte delle ulteriori limitazioni sull’orario di riproduzione musicale rispetto alla bozza, si è ritenuto proporre un sistema che premi quei locali che sottoscrivono un patto con l’amministrazione contenente una serie di impegni utili per la riduzione delle emissioni sonore, per la pulizia delle aree, per il decoro dell’ambiente. Comunque – conclude -, non si può non considerare che in assenza di un controllo da parte di tutti gli organi di vigilanza preposti non vi è alcuna ordinanza o regolamento che possa risolvere i conflitti. Adesso sarà compito del Consiglio comunale, prima della scadenza dell’ordinanza, discutere il documento e approvarlo».