Regione siciliana, il bavaglio della vergogna

QUALCUNO HA PERSO LA TESTA E INVECE DI PENSARE A RIMETTERE INSIEME I COCCI DI UNA LEGGE DI STABILITA’ FARCITA, A PARERE DEL COMMISSARIO DELLO STATO,  DI NORME ANTICOSTITUZIONALI VUOLE ZITTIRE TUTTE LE VOCI DAL DI DENTRO

di Paolo Luparello*

E’ innegabile che i rappresentanti del governo regionale e i vertici amministrativi della Ragioneria generale stanno vivendo dei momenti che non augurerei a nessuno.
Detto ciò, è il sangue freddo la conditio sine qua non che in questi momenti permette di analizzare la situazione e di trovare le soluzioni.
E invece cosa ti fanno i rappresentanti del governo e gli alti papaveri della burocrazia regionale?
Si fanno prendere dal panico!
Il presidente in questi giorni ha detto di tutto.
Ha attaccato il Commissario dello Stato, ha prospettato scenari apocalittici (licenziamenti, blocco dei servizi, moti di piazza … e sicuramente dimentico qualcosa), ha rivendicato l’intervento del governo nazionale (il solito cappello in mano?), ha sciorinato la solita iperbole di miliardi che avrebbe risparmiato ma che nonostante tutto non sembrerebbe aver risolto alcun problema (a cosa è servito tagliarli? Perchè sono stati tagliati … vero?) … l’unica nota stonata in questo florilegio è stato il messaggio stranamente rassicurante che ha sentito il dovere di inviare ai dipendenti regionali riguardo al pagamento degli stipendi … aspettate ancora qualche giorno e sarete pagati (istituti di credito e finanziarie ora saranno più pazienti!).

Chissà se le agenzie di rating raccolgono le rassegne stampa per poi tirarle fuori quando giunge il momento di esprimere il periodico giudizio annuale sulla affidabilità della Regione Siciliana nel restituire i mutui contratti!
Forse sarà stata questa preoccupazione a spingere il Ragioniere generale a mettere per iscritto (così riporta la stampa online siciliana) l’out out nei confronti dei dipendenti regionali dalla dichiarazione facile alla stampa.
Dopo quello che ha detto il presidente si è temuto che anche i dipendenti si sarebbero potuti lasciare andare a chissà quali ammissioni e la frittata sarebbe stata fatta!
Un conto che certe cose le dica il presidente, altra faccenda che le possa dire un travet abitudinario per il quale 2+2 fa sempre 4 … e non 4 miliardi!


Fuor di metafora, qualcuno ha perso la testa e anziché pensare seriamente a come rimettere insieme i cocci di una legge di stabilità che grondava norme incostituzionali da tutte le parti, nell’autorevole giudizio del Commissario dello Stato, si è preso la briga di voler zittire qualsiasi voce dal di dentro.
L’estensore della circolare bavaglio avrebbe dovuto utilizzare meglio il proprio tempo e se proprio era ansioso di scrivere qualcosa avrebbe fatto bene a trarre le conclusioni del proprio operato … o le leggi di bilancio e di stabilità si sono scritte da sole?
Alla pagina nera dell’impugnativa della legge di stabilità se ne è voluta aggiungere un’altra!
Per la cronaca, il “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici” (DPR n.62/2013) prevede che “salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali e dei cittadini, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche che vadano a detrimento dell’immagine dell’amministrazione. Il dipendente tiene informato il dirigente dell’ufficio dei propri rapporti con gli organi di stampa.” … quale “detrimento” avrebbe subito l’Amministrazione regionale da parte dei suoi dipendenti … eccetto dagli estensori della legge di stabilità impugnata?

 

* presidente dell’Associazione “Perchè no…qualcosa si muove”

 


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