I finanzieri bussano alle porte degli uffici della Regione siciliana. A mandarli è la procura della Corte dei conti che ha aperto un fascicolo sul mancato acquisto, da parte dell’ente regionale, del Palazzo ex Sicilcassa di via Cordova, a Palermo. I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria hanno acquisito alcuni documenti negli uffici della presidenza […]
I finanzieri negli uffici della Regione: inchiesta della Corte conti sul mancato acquisto del palazzo ex Sicilcassa
I finanzieri bussano alle porte degli uffici della Regione siciliana. A mandarli è la procura della Corte dei conti che ha aperto un fascicolo sul mancato acquisto, da parte dell’ente regionale, del Palazzo ex Sicilcassa di via Cordova, a Palermo. I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria hanno acquisito alcuni documenti negli uffici della presidenza della Regione, dell’assessorato all’Economia, del Fondo pensioni della Regione e all’Ars. Le persone informate dei fatti saranno sentite dai magistrati contabili a proposito di un presunto danno erariale da un milione di euro derivato dal mancato acquisto, a fronte dei soldi spesi per pagare l’affitto della stessa sede e di un’altra in via Notarbartolo, destinata agli uffici di controllo della stessa Corte dei conti. Il caso era stato sollevato dal deputato del Pd e presidente della commissione regionale Antimafia Antonello Cracolici.
La questione va avanti da tempo. Con la giunta di Renato Schifani intenzionata a comprare l’immobile, stimato in 12 milioni di euro, tanto da inserirne l’acquisto in una norma dell‘assestamento di bilancio del 2024, allora frenato dalla contrarietà dell’Ars. Un nuovo tentativo è stato fatto dal governo regionale nei mesi scorsi, decidendo di procedere attraverso il Fondo pensioni dei dipendenti regionali. In questo, caso, però, a mettersi di traverso è stato il sindacato dei regionali Cobas-Codir, giudicando l’investimento «infruttuoso», a fronte degli ingenti lavori di ristrutturazione necessari, e preoccupante per la stabilità dei conti del fondo. A poco è servito, a marzo, un incontro con l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, che ha cercato di rassicurare sulla bontà dell’operazione.