«Quello che accade nella Striscia di Gaza è inaccettabile. Non è più il tempo della semplice indignazione: serve una presa di posizione netta. La Sicilia, terra di pace e accoglienza, ha il dovere morale di far sentire la propria voce». Con queste parole, il capogruppo del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana Michele Catanzaro annuncia la […]
La richiesta alla Regione di prendere posizione su Gaza. Pd: «La neutralità è complicità»
«Quello che accade nella Striscia di Gaza è inaccettabile. Non è più il tempo della semplice indignazione: serve una presa di posizione netta. La Sicilia, terra di pace e accoglienza, ha il dovere morale di far sentire la propria voce». Con queste parole, il capogruppo del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana Michele Catanzaro annuncia la presentazione di una mozione urgente, per la quale ha chiesto durante il dibattito d’aula la calendarizzazione nella seduta del 18 giugno. L’obiettivo è impegnare il governo regionale a intervenire con decisione sulla crisi in corso. Qualche giorno fa, la deputata del Movimento 5 stelle Lidia Adorno ha presentato all’Ars una mozione per chiedere alla Regione di «fermare ogni collaborazione con lo stato di Israele».
«Quasi 60mila morti, oltre 115 mila feriti, due milioni di sfollati. È una tragedia – afferma Catanzaro – che colpisce in modo devastante i civili, in particolare donne e bambini. Non possiamo restare in silenzio di fronte questo genocidio». La mozione chiede alla Regione di farsi portavoce presso il governo nazionale per l’invio immediato di aiuti umanitari, il riconoscimento dello stato di Palestina e la sospensione di ogni rapporto istituzionale con il governo israeliano guidato da Netanyahu, in linea con quanto già deciso da altre Regioni italiane. «Non è una scelta contro il popolo israeliano – precisa Catanzaro – ma contro un governo che sta violando ogni principio di diritto internazionale. Oggi la neutralità è solo una forma di complicità. La Sicilia deve tornare a parlare il linguaggio della pace e della dignità umana. Gaza non può più aspettare».