Si sarebbe dovuto approvare la programmazione economico-finanziaria per il prossimo triennio, ma in Aula c'erano soltanto 45 deputati. Defezioni nella maggioranza, tra cui gli assessori Gucciardi, Barbagallo e Cracolici. M5s chiede dimissioni Baccei. Sicilia Futura continua a vacillare tra maggioranza e opposizione
Regione, l’Ars è deserta: bocciato il Dpef Nuova sconfitta per il governo Crocetta
Una settimana dopo aver ricevuto la fiducia al suo quarto governo, per Rosario Crocetta arriva una nuova batosta. Sede della sconfitta la stessa Ars, che il 15 dicembre aveva registrato il pienone e che invece oggi ha registrato l’assenza della metà dei parlamentari. La seduta non era una qualunque: all’ordine del giorno, infatti, c’era il voto sul Dpef. Ma piuttosto che a fare un passo in avanti nella programmazione economico-finanziaria per il prossimo triennio, l’assemblea odierna è servita a rimettere in discussione la solidità dell’esecutivo.
A partecipare al voto sono stati soltanto 45 deputati (su un totale di 90, ndr), con 21 voti favorevoli, altrettanti contrari e tre astenuti (Antonio Malafarina e Giovanni Di Giacinto del Megafono e Roberto Clemente del Pid). Importanti le defezioni nei ranghi della maggioranza e, specialmente, del Partito democratico: all’appello, infatti, sono mancati sette esponenti democratici, e tra essi anche i tre deputati-assessori Baldo Gucciardi (giunto a ridosso del voto), Anthony Barbagallo e Antonello Cracolici. Il dato, con molta probabilità, porterà opposizione e addetti ai lavori a chiedersi quanto stabile sia il nuovo capitolo dell’era Crocetta, se a minare la stabilità del governo sono i suoi stessi componenti.
Quel che è certo, invece, è che la bocciatura del Dpef porterà a un rallentamento nell’iter di approvazione di bilancio e finanziaria. Intanto, tra i primi a commentare questo nuovo passo falso sono i deputati del Movimento 5 stelle, che soltanto una settimana fa avevano attaccato quei deputati che, dopo essere protagonisti di periodiche e non più di tanto velate accuse all’operato di Crocetta, al momento di votare la mozione di sfiducia si sono stretti attorno al governatore: «[Questa bocciatura] è la plastica dimostrazione – affermano – che al di là delle dichiarazioni di circostanza e dell’interessata bocciatura della mozione di sfiducia a Crocetta, questo governo non ha la maggioranza per governare una Regione ormai letteralmente allo sbando. Le numerosissime assenze oggi in aula dimostrano, inoltre, quanto i deputati tengano alle sorti della Sicilia. L’aula – continuano – si è resa conto che il documento che si voleva approvare era solo un testo vuoto, un mero libro dei sogni, senza né capo né coda». Attacco, poi, all’assessore all’Economia Alessandro Baccei: «Ne prenda atto e presenti l’unica cosa sensata che può sottoporre – concludono – alla pubblica opinione: le sue immediate dimissioni».
Critiche anche da Forza Italia: «La bocciatura è lo specchio della vacuità dell’azione di una rabberciata maggioranza, non forte nella proposta e nemmeno nei numeri», commenta il capogruppo Marco Falcone. Duro anche Nello Musumeci: «Il sogno del bilancio 2016 senza ricorrere all’esercizio provvisorio è svanito sotto il tiepido sole di una giornata prenatalizia. L’esordio del governo quater avviene con una sconfitta nell’atto più qualificante dell’azione politica». Fa discutere, intanto, l’assenza del gruppo di Sicilia Futura – presente solo Marcello Greco, che ha votato a favore – che dopo aver prima scritto una lettera aperta a Crocetta, alludendo alla possibilità di diventare opposizione, e poi aver invece votato la fiducia, oggi ha disertato il voto.