Regionali, «Siciliani non fate le Pecore» Su Facebook la fedina penale dei candidati

Le elezioni regionali si avvicinano e sono sempre più i cartelloni propagandistici degli aspiranti rappresentanti del popolo siciliano che si incontrano per strada. Ma chi sono questi personaggi? Molti partiti hanno sbandierato la volontà di voler candidare solo gente «pulita, senza condanne». Ma spesso si sa, passare dalle parole ai fatti è difficile. E così, ancor prima dell’inizio della campagna elettorale e della presentazione delle liste ufficiali, alcuni nomi hanno destato l’attenzione di Salvo Grillo, tra i fondatori del Gar, Gruppo azione risveglio, con una iniziativa sul social network Facebook che ha deciso di chiamare Pecore sicule. Questa volta, però, ha deciso da solo e attua il suo «gioco informativo» – come lui stesso lo ha chiamato – sulla sua pagina personale.

Gira per la città fotografando i cartelloni politici di questi candidati e poi li pubblica su Facebook. La foto da sola non basta però. La accompagna una breve didascalia che descrive la fedina penale del malcapitato di turno e un monito – spesso in dialetto – in cui si afferma, senza mezzi termini, ma anche ironicamente, di non votare per tali candidati o per i loro partiti. «Non posso girare per strada e guadare insensibile le solite facce che cercano sempre di prenderci in giro, per questo sto portando avanti questa iniziativa», spiega Salvo Grillo. «Sta avendo tanto successo. Sono contento che la gente senta il bisogno di condividere le varie foto». Sotto la lente di ingrandimento sono finiti, fino adesso, Marco Forzese, deputato regionale eletto con l’Mpa e iscritto al gruppo dell’Udc, Giuseppe Arena, deputato regionale del partito di Raffaele Lombardo e Raffaele detto Pippo Nicotra, anche lui deputato regionale e già sindaco di Aci Catena.

Il primo è «indagato nell’inchiesta sulle promozioni facili al comune di Catania, già condannato dalla Corte dei Conti a risarcire il comune di Catania con 4.850 euro – scrive Grillo – Briciole del miliardo di euro di disavanzo causato da Scapagnini di cui è stato assessore ai servizi sociali». Arena «è condannato dal Tribunale di Catania a due anni e nove mesi e interdizione dai pubblici uffici per falso in bilancio». Pippo Nicotra invece, che ha preferito la poltrona regionale a quella di sindaco di Aci Catena quando è stato obbligato a scegliere, «è fra gli indagati dell’inchiesta Euroracket su presunti episodi di voto di scambio, che ha portato nel 2001 a 44 arresti tra le file del clan mafioso Santapaola».

Ma l’iniziativa non è che all’inizio. «Ho già pronte molte altre foto. Tutti devono sapere chi sono questi personaggi. Non ho remore per nessuno perché non dobbiamo essere davvero della pecore», afferma Grillo. «Per adesso mi sto concentrando su indagati o condannati che hanno avuto una responsabilità diretta», specifica, ma promette di pubblicare anche le foto relative a chi ha una responsabilità politica anche tra i giovani. «Perché lo devi sapere chi sono i tuoi compagni di partito e che linea portano avanti», dice Grillo.

Non solo foto di candidati a Catania. «Andrò a Palermo ad ascoltare i discorsi dei principali candidati e cercherò delle foto anche lì», afferma. Ma le elezioni sono regionali e non si può andare dappertutto, quindi è bene accetto l’aiuto di tutti. «Se qualcuno vede foto di personaggi poco affidabili che le mandi pure, le pubblicherò tutte», conclude Salvo Grillo, che per chi volesse contattarlo mette a disposizione il suo contatto facebook.


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Pubblicare le foto dei candidati alle prossime elezioni regionali insieme alla fedina penale come didascalia. È l'iniziativa del catanese Salvo Grillo sulla sua pagina Facebook. Qualcuno è stato indagato per voto di scambio, qualcun altro è stato interdetto dai pubblici uffici, ma sono sempre lì e «per non fare come le pecore, bisogna sapere chi sono e non votare per tali candidati o per i loro partiti»

Pubblicare le foto dei candidati alle prossime elezioni regionali insieme alla fedina penale come didascalia. È l'iniziativa del catanese Salvo Grillo sulla sua pagina Facebook. Qualcuno è stato indagato per voto di scambio, qualcun altro è stato interdetto dai pubblici uffici, ma sono sempre lì e «per non fare come le pecore, bisogna sapere chi sono e non votare per tali candidati o per i loro partiti»

Pubblicare le foto dei candidati alle prossime elezioni regionali insieme alla fedina penale come didascalia. È l'iniziativa del catanese Salvo Grillo sulla sua pagina Facebook. Qualcuno è stato indagato per voto di scambio, qualcun altro è stato interdetto dai pubblici uffici, ma sono sempre lì e «per non fare come le pecore, bisogna sapere chi sono e non votare per tali candidati o per i loro partiti»

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