Nonostante la strada intrapresa sembra essere quella che porterà alla candidatura dell'ex presidente della commissione regionale antimafia, i diretti protagonisti svicolano qualsiasi richiesta di annuncio. Miccichè, dal canto suo, fa sapere che l'intenzione è quella di puntare su Musumeci con il programma di Armao
Regionali, si va verso il ticket Musumeci-Armao Ma è schizofrenia in Forza Italia, Figuccia lascia
«Sono appena uscito dal tribunale, io vivo del mio lavoro. Nel pomeriggio incontrerò Micciché e mi confronterò con lui». Queste le parole di Gaetano Armao. Nel caos del centrodestra siciliano, per il momento, non bastano le parole del commissario forzista in Sicilia a dare il via libera al ticket tra Nello Musumeci e Gaetano Armao per la corsa verso palazzo d’Orleans. E i diretti interessati si defilano. Se Armao temporeggia e porta avanti, appunto, il proprio lavoro e attendendo di parlare con Miccichè, mentre Musumeci è volato a Roma per stemperare la tensione degli ultimi giorni e intervenire a una trasmissione a La7.
Insomma, mentre Micciché considera chiuso l’accordo tra i due contendenti, Armao e Musumeci restano cauti. «Sono convinto che la strada giusta è questa e sono convinto che si andrà avanti – assicura il commissario -. C’è un programma che è quello di Gaetano Armao che vorremmo venisse preso in considerazione dalla coalizione».
Ma il silenzio dei due protagonisti del tandem non è l’unico segnale del fuoco che ancora cova sotto la cenere. Basti vedere in giro per Palermo i manifesti, ad esempio, del deputato uscente Giuseppe Milazzo, partito con la cartellonistica senza attendere il nome del candidato alla presidenza della Regione, fino a Vincenzo Figuccia, insorto in più occasioni contro la linea dettata da Micciché in Sicilia e che adesso formalizza il suo addio a Forza Italia, «dopo il duro e intenso lavoro fatto – dice in una nota – all’interno di un partito del quale non riconosco la conduzione in Sicilia, che sembrava proteso verso altri lidi e che invece ha dovuto adeguarsi grazie al nostro lavoro alle volontà del popolo siciliano che ha individuato in Nello Musumeci il candidato per far tornare a vincere il centrodestra in Sicilia».
Non è un caso che lo stesso Marco Falcone, capogruppo forzista all’Assemblea Regionale e instancabile mediatore tra le diverse anime del partito nel corso della lunga estate siciliana, non si soffermi sui nomi ma parli al contrario di una «convergenza, più che sugli uomini, sui programmi. I due progetti – aggiunge a Meridionews – hanno molta compatibilità tra loro e possono consentire al centrodestra e ai siciliani di mettere in atto un’inversione di tendenza rispetto alla politica fallimentare che il centrosinistra ha portato avanti in questi anni».
Ma che il quadro sia ormai in via di definizione lo conferma anche la presenza del segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, e del presidente nazionale del partito, Antonio De Poli, a Palermo. I due hanno incontrato i dirigenti regionali dello scudo crociato, esprimendo «viva soddisfazione – si legge in una nota – per il lavoro svolto da Cesa nell’operare per l’unità e la coesione del centrodestra, confermando il sostegno alla candidatura della presidenza della Regione Sicilia, Nello Musumeci, con l’obiettivo di definire la formazione delle liste Udc per le prossime elezioni regionali».