Nuovo record di sbarchi a Lampedusa, con oltre 2000 migranti arrivati sull’isola in 24 ore. Sono 267 gli ultimi approdati sull’isola, fra la notte e l’alba di oggi, dopo che sei dei sette barchini sui quali viaggiavano sono stati soccorsi dalla ong Louise Michel e dalle motovedette di capitaneria di porto e guardia di finanza. Ieri, […]
Lampedusa, oltre 2000 migranti arrivati sull’isola in 24 ore. Emersa nuova tratta diretta dalla Tunisia
Nuovo record di sbarchi a Lampedusa, con oltre 2000 migranti arrivati sull’isola in 24 ore. Sono 267 gli ultimi approdati sull’isola, fra la notte e l’alba di oggi, dopo che sei dei sette barchini sui quali viaggiavano sono stati soccorsi dalla ong Louise Michel e dalle motovedette di capitaneria di porto e guardia di finanza. Ieri, sull’isola di Lampedusa, si sono registrati 43 sbarchi con un totale di 1778 persone. All’hotspot di contrada Imbriacola, da dove ieri sono state trasferite complessivamente 525 persone, al momento ci sono 1831 ospiti a fronte di poco meno di 400 posti.
Durante la notte, la ong Louise Michel ha agganciato, al largo delle isole Pelagie, e sono stati eventi Sar, due imbarcazioni alla deriva con a bordo in totale 78 migranti originari di Guinea, Burkina Faso, Costa d’Avorio e Mali. La motovedetta V1102 della guardia di finanza ha invece soccorso 40 persone (otto donne e tre minori) che erano su un natante di ferro di sette metri salpato da Sfax, in Tunisia. I carabinieri, nel frattempo, hanno rintracciato all’Isola dei Conigli, 43 migranti (14 donne e cinque minorenni) del Camerun, del Mali e della Costa d’Avorio. L’imbarcazione usata per la traversata non è stata trovata. Una pattuglia della guardia di finanza ne ha bloccato 42 (12 donne e un minore) sulla spiaggia di Cala Croce. In questo caso, è stato ritrovato il natante di sette metri. Sempre le fiamme gialle hanno soccorso un’imbarcazione alla deriva con a bordo 25 persone (tra cui anche donne e un minorenne) e bloccato un natante con 41 persone (13 donne e quattro minori) originari di Costa d’Avorio, Camerun, Gambia, Guinea e Niger.
«La barca l’abbiamo comprata noi. Abbiamo raccolto i soldi e pagato 45mila dinari per prendere la barca e dieci taniche, da 20 litri, di carburante». Sarebbe questo il racconto fatto da 25 tunisini – tra i quali quattro donne e un minore – intercettati all’alba dai finanzieri della motovedetta Sottile nelle acque davanti all’isola di Lampedusa, su un barchino in ferro di sette metri con motore fuoribordo. A tutti i migranti che vengono soccorsi o bloccati viene chiesto – rientra nella procedura – il luogo di partenza e il costo del viaggio. Finora, hanno sempre riferito di avere pagato da un minimo di mille fino a 4000 dinari per la traversata organizzata dagli scafisti. Queste nuove dichiarazioni, se confermate, mettono in luce un aspetto nuovo del fenomeno: in Tunisia, la gente del posto riesce anche a organizzare e salpare autonomamente verso la Sicilia.