Invocato da più parti durante i giorni della protesta, alla fine è arrivato il commento del Rettore dell'Ateneo catanese al ddl licenziato dalla Camera dei deputati. "Condivido pienamente l'impegno del ministro - scrive il Magnifico in una nota - pur avendo anticipato il contenimento della spesa, saremo chiamati ad essere ancora più virtuosi. Ma la riforma non risolverà tutti i problemi dell'Università"
Recca: “La Gelmini? Un esperimento”
Il rettore Antonino Recca affida a un comunicato stampa il suo commento ufficiale sulla riforma Gelmini: “Saremo chiamati ad essere ancora più virtuosi, ma abbiamo anticipato le misure di contenimento della spesa”, scrive il Magnifico dell’Ateneo catanese. Ecco il testo integrale del suo intervento:
“L’impegno del ministro Gelmini, che pienamente condivido anche come componente della giunta della Conferenza dei rettori in piena sintonia con il presidente Decleva, è quello di giungere all’approvazione definitiva della legge di riforma dell’Università prima del 14 dicembre, giorno del voto della Camera e del Senato sulla fiducia al Governo.
Nella sostanza, per quanto riguarda il nostro Ateneo non vi saranno variazioni di efficienza significative, puntando agli stipendi dei docenti e del personale tecnico-amministrativo, al reclutamento di tutti i professori ordinari e associati risultati idonei anche in altre sedi, ai posti di ricercatore a tempo indeterminato e determinato, ai dottorati di ricerca e alle borse di studio.
Sarà necessaria una gestione dei fondi pubblici ancora più oculata di quella che il nostro Ateneo ha già realizzato e che gli è valsa il riconoscimento della virtuosità. Bisognerà puntare soprattutto sulla didattica e sulla ricerca, fondamentali per la migliore formazione dei nostri studenti.
Non sembra, comunque, che dalla riforma dell’Università, così come è articolata, possa scaturire la soluzione dei tanti problemi che travagliano il sistema universitario italiano. Si tratta, tuttavia, di un esperimento al quale è stato collegato il finanziamento dell’FFO (Fondo di finanziamento ordinario degli Atenei) con l’intento di cambiare radicalmente il nostro modo di intendere l’università, e conseguentemente realizzare un maggiore controllo nella ripartizione delle risorse, modificando la governance in senso più virtuoso e penalizzando con il commissariamento gli Atenei mal gestiti.
Il nostro Ateneo ha di fatto anticipato una serie di misure di contenimento della spesa. Tra le misure di contenimento della spesa vi sono: le modalità di allocazione delle risorse dirette alla realizzazione di obiettivi di miglioramento della qualità dell’attività didattica e dell’attività di ricerca; la riduzione dei dipartimenti; l’eliminazione delle sedi distaccate ad eccezione di quelle nelle quali si trovano insediate facoltà dell’Ateneo, e cioè Siracusa e Ragusa; la valutazione dell’Ateneo da parte di un nucleo di valutazione composto in prevalenza da esterni.
La riduzione dell’FFO prevista anche per gli anni futuri ha reso necessario l’intervento su tasse e contributi, ma si è puntato a rendere sempre più equa la distribuzione del carico contributivo tra gli studenti attraverso un’attribuzione più rigorosa della posizione individuale e differenziata rispetto alle diverse fasce contributive – anche in collaborazione con la Guardia di finanza – che ha tenuto conto e che continuerà a tenere conto della sostenibilità economica da parte delle famiglie.
In ogni caso, il nostro Ateneo continuerà a considerare come sua leva fondamentale la qualificazione dell’impiego delle risorse complessivamente disponibili, sempre nell’ottica della migliore formazione e delle oggettive necessità degli studenti, per le nuove assunzioni di docenti e per la progressiva riduzione del “precariato” attraverso processi di stabilizzazione.
Antonino Recca
Rettore Università degli studi di Catania