Tre ore di permesso per uscire dal carcere e celebrare il matrimonio sono state accordate ad Antonio Seranella, arrestato durante l'operazione Alexander con quale è stato sgominato il clan palermitano di Porta Nuova
Real Fonderia, nozze per un condannato per mafia Comune: «L’autorizzazione concessa dai giudici»
I giudici gli hanno concesso tre ore di permesso per potere celebrare le nozze e il banchetto nuziale. Il matrimonio, celebrato alla Real Fonderia del Comune di Palermo, è stato accordato al mafioso Antonio Seranella, 37 anni, condannato a 15 anni di carcere nel 2015, e arrestato nel corso dell’operazione Alexander con quale è stato sgominato il clan palermitano di Porta Nuova. L’uomo si è sposato questo pomeriggio e l’unione è stata celebrata da un ufficiale di stato civile.
Il catering, secondo alcuni testimoni, è stato fornito da un ristorante palermitano. Già dall’una e mezza gli agenti della penitenziaria hanno eseguito una bonifica e un controllo degli invitati. Seranella, considerato, uomo di Alessandro D’Ambrogio boss di Porta Nuova, dopo gli arresti era stato espulso dal bacino degli ex Pip. Nonostante guadagnasse mille euro al mese alla Social Trinacria Onlus, il suo tenore di vita era al top. Tanto da trascorrere giornate al mare a bordo di un cabinato da 150 mila euro.
Sulla vicenda, il Comune fa sapere che la richiesta di utilizzo dello spazio comunale per la celebrazione del rito civile è stata accompagnata «da specifica autorizzazione concessa dalla Magistratura purché lo stesso detenuto fosse accompagnato dalla Polizia Penitenziaria, come infatti avvenuto. Il Comune aveva pertanto l’obbligo di concedere lo spazio comunale – si legge in una nota -, così come avviene per tutti i cittadini che ne fanno regolare richiesta, individuando anche un ufficiale di Stato civile incaricato della celebrazione».