Immigrazione ieri e oggi. Le difficoltà dellintegrazione nella seconda fase del XX secolo è il filone della raccolta di Salvatore Palidda, presentata a Catania venerdì 30 ottobre, durante la giornata Catania in rete per le attività culturali
Razzismo Democratico, ossimoro della modernità
Criminalizzazione degli immigrati, esasperazione delle paure, tolleranza zero: questi i nuovi sintomi di quello che, tra le popolazioni civili, viene indicato come “razzismo democratico”. Un fenomeno da sempre presente nella storia che trova spazio e si colloca, con diverse accezioni, anche in età moderna.
Attorno a questo tema si è svolta venerdì 30 ottobre, presso il Monastero dei Benedettini, la giornata organizzata da “Catania in rete per le attività culturali”. “Razzismo democratico, la persecuzione degli stranieri in Europa” è l’ultimo libro di Salvatore Palidda, docente di Sociologia presso l’Università di Genova, presentato durante la conferenza conclusiva. In questo volume, Palidda raccoglie una serie di saggi di studiosi che hanno dedicato la loro attività di ricerca al processo di immigrazione che ha investito l’Europa e gli Stati Uniti nella seconda fase del XX secolo.
Ad introdurre l’incontro il professore Antonio Pioletti, docente di Filologia romanza e Letteratura francese presso la facoltà di Lingue di Catania. La parola passa poi a Caterina Pastura della casa editrice messinese “Mesogea”. «È un libro che ha il coraggio della critica, una critica che può risultare sgradevole ma che richiama l’attenzione di tutti», commenta l’editrice.
L’esecuzione nei quartieri spagnoli, la morte del trentenne extracomunitario in carcere e il rapporto della Caritas sull’immigrazione: alcuni degli eventi raccontati nel testo. Questo lo scenario entro cui si muove la raccolta che, continua l’editrice, «mette le mani su un piatto sgradevole, in cui i conflitti e tutto ciò che si racconta è come se non ci toccassero», seppure l’intento reale sia quello di coinvolgere tutti, proponendo ai lettori un ampio ventaglio di vicende che rappresentino il “fenomeno del razzismo”. Altri eventi da tenere in considerazione, conclude Caterina Pastura, sono «il complesso militare industriale e il ruolo della figura femminile che si affermarono negli anni ’70». Torna quindi la necessità di parlare dell’emigrazione anche in età moderna.
Interviene poi l’autore che, mettendo in luce l’essenza della sua opera, chiarisce come le tematiche trattate riguardino i processi di affermazione della rivoluzione neoconservatrice dagli anni ’70 fino ad oggi, e come il neoconservatorismo abbia sfruttato in campo economico il processo d’immigrazione favorendo il passaggio dal New Deal al Crime Deal.
A concludere la serata, la proiezione di un cortometraggio, incentrato sulla storia di Nera, una ragazza nigeriana che, arrivata in Italia, non trova nient’altro che la strada ad accoglierla. Mostrando una delle crudeli realtà alle quali è costretto il popolo degli immigrati, il cortometraggio tocca il tema delle difficoltà a cui vanno incontro quanti, come Nera, lasciano il loro Paese d’origine in cerca di un riscatto, condizioni di vita migliori, una via di fuga e di salvezza.