Rapine violente a Bagheria In manette otto palermitani

Una banda di rapinatori seriali è stata sgominata dalla polizia che ha arrestato otto persone con l’accusa di essere gli autori di alcune colpi messi a segno a Bagheria, nel Palermitano. Gli agenti hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese, nei confronti di otto palermitani, ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di rapina aggravata, porto illegale di armi e furto. Le indagini, condotte dalla squadra investigativa del Commissariato di Bagheria, hanno consentito di ricostruire diversi episodi di rapine consumate e di altre tentate ai danni di esercizi commerciali, alcune anche particolarmente violente, messe a segno tra marzo 2015 e gennaio 2016. Il gruppo criminale aveva armi e targhe rubate da utilizzare per gli assalti

Gli arrestati sono Salvatore Borgognone, 21 anni, e Filippo Bruno, 26 anni entrambi di Brancaccio, Vincenzo Di Pasquale, 34 anni, di Misilmeri, Francesco Costanzo, 25 anni di Bagheria, e Renato Randazzo, 55 anni della Zisa. Per questi è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per altri due N. C., di 24 anni e P. T., di 31 anni, il giudice ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta del sostituto procuratore Giovanni Antoci. 

Le indagini partono da una rapina ai danni di un imprenditore bagherese aggredito nell’androne di casa poco dopo la chiusura del proprio negozio. I malviventi avevano seguito la vittima dall’esercizio commerciale fino all’interno del portone di casa, quando, a volto coperto e con armi in pugno sono entrati in azione facendosi consegnare l’incasso e gli oggetti di valore. I poliziotti sono partiti dai racconto dell’uomo e sono riusciti a risalire al mandante della rapina: Costanzo un parente della vittima. Poi grazie alle intercettazioni e alle immagini dei sistemi di sorveglianza. La banda aveva preso di mira il 30 novembre del 2015 un distributore di carburante Q8 a Misilmeri, nel corso della quale si erano impossessati della somma di 3 mila euro. Poco prima quattro rapinatori avevano cercato di rapinare sempre a Misilmeri una stazione di servizi Fuel Power. 

Svolta fondamentale per l’indagine è stata la rapina in trasferta messo a segno da alcuni di loro lo scorso 5 gennaio all’Istituto di credito Toniolo di Marsala, sventata proprio dagli agenti del Commissariato di Bagheria e della Squadra Mobile di Trapani. In quell’occasione erano stati fermati due degli odierni arrestati: Salvatore Borgognone ed il figlio d’arte Filippo Bruno, di Natale, ritenuto ai vertici della famiglia di Brancaccio, arrestato nel 2014.


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