Rapinò un centro scommesse minacciando i dipendenti: un 55enne è finito in carcere

Il 55enne Antonio Giuffrida è finito in carcere perché accusato di avere commesso una rapina in un centro scommesse di Catania il 10 agosto. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’uomo avrebbe agito insieme a un complice che non è ancora stato identificato. Entrambi sarebbero entrati nell’esercizio, con il volto coperto, all’ora di pranzo (intorno alle 13.40), avrebbero minacciato i dipendenti e avrebbero portato via 610 euro.

Dopo avere messo in atto la rapina al centro scommesse, i due sarebbero scappati a bordo di un vecchio scooter di colore grigio imboccando contromano una via limitrofa all’esercizio e poi salendo anche sul marciapiede. In questo modo sarebbero riusciti a fare perdere le loro tracce. Le indagini della sezione contrasto al crimine diffuso della squadra mobile della questura etnea hanno consentito di ricostruire che l’indagato avrebbe avuto il ruolo di impossessarsi dei soldi dopo avere minacciato un dipendente del centro scommesse.

Fondamentale è stata l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. Dai filmati, infatti, è stato possibile ricostruire l’evento ma anche seguire parte della fuga dei due, individuando Giuffrida che è stato ripreso con il volto coperto da un fazzoletto, con indosso un vistoso paio di occhiali da vista e un casco di colore nero e grigio contrassegnato con una stella sui lati. Le immagini hanno permesso di accertare anche quale fosse il mezzo utilizzato per fuga. Dopo qualche giorno, gli agenti della squadra mobile hanno fermato per un controllo uno scooter, i cui caratteri della targa sembravano artefatti e le cui caratteristiche corrispondenti a quelle del mezzo utilizzato per commettere la rapina al centro scommesse. E, in effetti, i poliziotti hanno riconosciuto che il conducente dello scooter era proprio Antonio Giuffrida.

Da ulteriori accertamenti, è emerso che il primo numero della targa era stato alterato con l’utilizzo di una striscia di nastro adesivo. Inoltre, i poliziotti hanno notato pure che alcuni indumenti di Giuffrida erano identici a quelli indossati da uno degli autori della rapina del 10 agosto. Così, la procura ha chiesto e ottenuto la misura della custodia cautelare in carcere. Emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania, è stata eseguita dagli agenti della squadra mobile che hanno rintracciato Giuffrida vicino casa e lo hanno portato in carcere.


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