Rap, sindacati e Idv contro sindaco Orlando «Investimenti mai realizzati e continui sprechi»

I sindacati non ci stanno. E all’indomani della lettera del sindaco Leoluca Orlando al presidente della Rap, Sergio Marino, in cui il primo cittadino ha annunciato lo stop ad ulteriori risorse per la società di igiene ambientale, respingono le accuse. I lavoratori non possono essere additati come i responsabili dei disservizi, spiegano le parti sociali, ricordando come «in campagna elettorale il sindaco aveva dichiarato che avrebbe mandato a casa tutto il gruppo dirigente ex Amia. Oggi, con la Rap, i dirigenti sono ancora tutti al loro posto». 

Insomma per il segretario della Fp Cgil di Palermo, Filippo Romeo, e la componente della segreteria Fp Cgil di Palermo, responsabile del settore, Donatella Massa, è «il Comune che deve fare funzionare le sue società partecipate, cambiando i dirigenti e i componenti del cda, quando si ritiene opportuno, e soprattutto riducendo i costi e razionalizzando la spesa». Sul fronte della risorse, poi, la Funzione Pubblica della Cgil punta il dito sugli «investimenti annunciati e mai realizzati» e sugli «sprechi ancora in corso dentro la società controllata» dal Comune.

A conferma della propria tesi il sindacato snocciola i numeri. «Il piano industriale della Rap prevedeva 8,5 milioni di investimenti in mezzi per il 2014 e 1,5 milioni per il 2015. A oggi nemmeno un centesimo di euro è stato investito. E sono arrivate solo 3 spazzatrici sulle 18 ordinate» dicono Filippo Romeo e Donatella Massa. Tra gli sprechi segnalati dalla Fp Cgil c’è lo «scandalo» di due impianti fermi a Bellolampo, con i relativi servizi affidati a ditte esterne. Il primo è l’impianto di trattamento del percolato, che doveva partire a giugno 2014 e non è mai stato attivato. Il secondo è l’impianto per il trattamento degli inerti, mai completato. 

Due impianti che permetterebbero di risparmiare, secondo i sindacati, «diversi milioni» di euro. Per lo smaltimento del percolato, infatti, «si continua a pagare una ditta esterna che lo trasporta e lo smaltisce in un altro sito. E per quanto riguarda il trattamento degli inerti, si continua a comprare pietrame e materiale sabbioso altrove, per ricoprire le vasche, anziché utilizzare il materiale inerte depositato in discarica».

Un capitolo a parte riguarda poi l’organizzazione del servizio di smaltimento dei rifiuti. La Cgil boccia la raccolta domenicale, garantita in città con un servizio «insufficiente perché viene coperto solo con 10 autocarri leggeri e 10 macchine. Con l’aggravante che poi il lunedì le squadre al lavoro sono incomplete e la città all’inizio della settimana si presenta già sporca» aggiungono Romeo e Massa. Per loro, allora bisognerebbe predisporre già dal lunedì la raccolta a pieno regime, garantendo domenica il servizio solo a ospedali, caserme, ristoranti e mercati. «Si può benissimo chiedere ai cittadini palermitani di conferire l’immondizia nei contenitori la domenica sera e non il sabato sera, pena la multa».

Ma contro il sindaco interviene anche Idv. «Rap non funziona? E dov’è la novità? Il sindaco striglia presidente e dirigenti, ma qualcuno dovrebbe ricordargli che è stato lui a confermare i dirigenti dell’Amia al loro posto e con lo stesso contratto» dice il capogruppo di Idv al Comune, Filippo Occhipinti. Per lui su «Rap si è sbagliato tutto, soprattutto i conti» e adesso è «troppo facile ora trovare un capro espiatorio. I servizi dati ai cittadini sono da terzo mondo e la raccolta dei rifiuti funziona a macchia di leopardo, come dimostra lo stato odierno della zona tra via Autonomia Siciliana e via Sadat che è da emergenza sanitaria» conclude.


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