Rap, si dimette il direttore generale Li Causi I sindacati confermano lo stato di agitazione

I lavoratori Rap sono in stato di agitazione. La notizia è confermata dai sindacati ed è dovuta allo stato di profonda incertezza che sta attraversando l’azienda. «Anche se abbiamo avuto conferme del fatto che lo stipendio dei dipendenti sarà pagato la prossima settimana per via del bonifico di sei milioni da parte del Comune all’azienda, la protesta, che non era stata avviata solo per le questioni legati alle retribuzioni, resta in piedi», dicono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas.

Nel corso dell’incontro di ieri con l’amministrazione comunale sulla vertenza Rap, c’era stata anche la conferma delle intenzioni dell’azienda di accogliere i dipendenti di Reset, procedura ferma al palo, nonostante le dichiarazioni ufficiali e del presidente della partecipata, Giuseppe Norata, che aveva parlato di ritardi dovuti a esigenze legate ai conti.

«Per quanto riguarda il pagamento degli extra costi del 2020, pari a 21 milioni di euro, è stato certificato che senza l’approvazione del consiglio comunale le risorse non potranno arrivare in azienda e questo sbilancerebbe i conti di Rap creando serie difficoltà». Proseguono le sigle sindacali.

I sindacati riferiscono inoltre che il sindaco, Laeoluca Orlando, il vicesindaco, Fabio Giambrone, e l’assessore Sergio Marino «si sono impegnati a portare l’atto in consiglio comunale per la sua approvazione e hanno fissato un nuovo incontro sindacale per il prossimo 2 marzo». 

«No al taglio di alcuni servizi collaterali dell’azienda – confermano ancora – richiesto dal Comune con una lettera di dieci giorni fa. Piuttosto – spiegano – si velocizzi il percorso di ricapitalizzazione fermo dal 2018 ed  inoltre necessario che il Comune paghi una parte delle somme dovute all’azienda per consentire una maggiore liquidità». 

In Rap, intanto, si sono registrate le dimissioni del direttore Generale Roberto Li Causi: «Abbiamo chiesto con forza il mantenimento della governance attuale politica e tecnica per non creare ulteriori criticità all’azienda in un momento così delicato. Le nostre preoccupazioni restano pienamente confermate, e cosi resta lo stato di agitazione, valuteremo nelle prossime giornate, anche a seguito di ulteriori confronti informali con burocrazia e politica comunale, i prossimi passi».


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