Sindacati sul piede di guerra e pronti alla mobilitazione a Palermo. Al centro delle preoccupazioni delle parti sociali le ultime dichiarazioni di Giuseppe Norata, presidente della Rap, circa «l’elevato rischio» di fallimento dell’azienda di igiene ambientale cittadina, legato alla situazione della discarica di Bellolampo con la mancata realizzazione delle settimana vasca, la raccolta differenziata che […]
Rap, i sindacati preoccupati da fallimento Lettera a prefetto: «Tavolo o mobilitazione»
Sindacati sul piede di guerra e pronti alla mobilitazione a Palermo. Al centro delle preoccupazioni delle parti sociali le ultime dichiarazioni di Giuseppe Norata, presidente della Rap, circa «l’elevato rischio» di fallimento dell’azienda di igiene ambientale cittadina, legato alla situazione della discarica di Bellolampo con la mancata realizzazione delle settimana vasca, la raccolta differenziata che stenta a decollare e «l’impossibilità a sostenere i costi per il trasporto e per il conferimento dei rifiuti palermitani nelle altre discariche siciliane». Ecco perché le organizzazioni sindacali di Rap, Fit Cisl, Uiltrasporti, Filas e Fiadel, «fortemente preoccupate» per il futuro dell’azienda di piazzetta Cairoli, hanno inviato una nota al prefetto di Palermo, Antonella De Miro.
Chiedono la convocazione in prefettura con «la massima urgenza» di un tavolo tecnico alla presenza dell’assessore regionale dell’Energia, Alberto Pierobon; del direttore generale del dipartimento Acque e Rifiuti, Salvatore Cocina; del sindaco, Leoluca Orlando; del presidente della Rap, Giuseppe Norata, e delle stesse organizzazioni sindacali. Un vertice che per i sindacati è indispensabile alla luce «delle continue e infruttuose riunioni tenutesi e dei continui rimpalli di responsabilità e competenza tra le istituzioni politiche a vari livelli e la stessa azienda che nei fatti stanno determinando serie problematiche economico finanziarie al soggetto gestore di Palermo Rap spa».
Nel caso in cui «la condizione di stallo e incertezza» attuale dovesse perdurare le organizzazioni sindacali si dicono pronte alla mobilitazione per «garantire il futuro e la stabilità economica dell’azienda e il mantenimento dei 1800 posti di lavoro mettendo in campo tutti gli strumenti di tutela previsti che potrebbero creare rallentamenti nei servizi di raccolta in città».