Rap, dopo bilancio consolidato ora nomina del cda  L’opposizione attacca: «Subito assemblea dei soci»

«Nominerò il consiglio di amministrazione il giorno dopo che sarà approvato il bilancio consolidato. Perché mi sembra corretto che il nuovo cda abbia un quadro chiaro della situazione finanziaria». È questo il refrain che il sindaco Leoluca Orlando ripeteva da settimane a chi gli domandava del destino della Rap, legato a doppio filo a quello dei documenti contabili del Comune. Quel momento, però, sembra finalmente arrivato: ieri pomeriggio, infatti, a Sala delle Lapidi – con 17 voti favorevoli, 12 contrari e un astenuto – è stato approvato il bilancio consolidato. Da oggi, quindi, qualunque giorno potrebbe essere quello giusto per la nomina dei nuovi vertici dell’azienda di piazzetta Cairoli che, da oltre otto mesi, dopo l’addio di Roberto Dolce, è priva di una guida. Il collegio sindacale, guidato da Sergio Vizzini, non godendo di pienezza di poteri, ha gestito fino a poche settimane fa solo gli affari correnti, per poi fare definitivamente un passo indietro. 

Una situazione di emergenza che si protrae da settimane mentre si fanno via via sempre più pressanti le scadenze legate alle varianti da apportare alla sesta vasca della discarica di Bellolampo, ormai a un passo dal collasso, e i lavori della settima fissati per l’inizio del 2019. Critiche all’indirizzo del governo sono piovute anche dal Collegio dei revisori del Comune che ha passato al setaccio il bilancio consolidato. Nella relazione del 23 aprile scorso, è stato messo nero su bianco come la mancata approvazione da parte del socio unico del bilancio d’esercizio 2016 della Rap – che ha incassato l’ok del collegio sindacale e dell’organo di revisione della società – appaia «ingiustificabile», stigmatizzando l’assenza di un cda come «contrario ai principi di buona amministrazione». Passaggi duri su quali, però, Orlando svicola puntando il dito contro Sala delle Lapidi: «Qualcuno lo dica al Consiglio comunale, l’atteggiamento del Consiglio mi pare che si è capito…»

Un quadro complicato, con un’estate che si preannuncia torrida mentre sullo sfondo si consuma lo scontro sui rifiuti tra il primo cittadino e il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. L’ordinanza regionale del 7 giugno prevede il commissariamento dei Comuni che non raggiungono la percentuale minima di raccolta differenziata del 35 per cento al 31 maggio e che non prevedono in bilancio le somme per l’invio all’estero dei rifiuti indifferenziati eccedenti la percentuale del 70 per cento. Un atto che fissa paletti assai stringenti e rappresenta un rischio per il capoluogo siciliano dove i numeri del porta a porta sono sempre fermi al palo, intorno al 15 per cento. 

Dura la presa di posizione del primo cittadino che ha annunciato di voler impugnare l’atto accusando il governatore di giocare a scaricabarile con gli enti locali: «Ho dato incarico all’ufficio legale di valutare se ci sono gli estremi per poter realizzare un’impugnativa di questa ordinanza che mi pare essere, da una parte, assolutamente illegittima, e dall’altra, cosa ancora più grave, diventa un modo per non assumere i poteri commissariali». Un clima arroventato che ancora non si è stemperato: dopo questa presa di posizione, Orlando non ho sentito né Musumeci né l’assessore Pierobon, a rimarcare lo scontro in atto tra Comune e Regione.

E dopo il voto di ieri, tornano alla carica anche le opposizioni che da mesi chiedono una nuova governance della partecipata del Comune. «Siamo molto più preoccupati per il consuntivo 2017 e per il bilancio di previsione del 2018 – ha detto Fabrizio Ferrandelli – perché un disallineamento così profondo, di milioni di euro, non potrà che comportare ancora sacrifici su sacrifici per i palermitani, anche in termini di tasse. Immagino che il sindaco proporrà un aumento della tassa sui rifiuti, pur non riuscendo a garantire il servizio, in quanto la Rap, come è stato per Amia, è a rischio default».

«La giunta Orlando in quasi un anno non è stata capace di dare una guida all’azienda – ha aggiunto il consigliere del M5s Tony Randazzo – salvo poi lavarsi le mani per lo stato deficitario dei conti di una azienda che funziona male per le sue inadempienze. Se Palermo è sporca è anche perché il sindaco continua a tenere in ostaggio un’azienda che in questo stato non può programmare e rischia addirittura la propria sopravvivenza. Adesso mi aspetto che il collegio sindacale convochi immediatamente l’assemblea dei soci per la nomina del cda e il sindaco la smetta di tenere in ostaggio la Rap» ha concluso.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]