Rap, a Roberto Dolce l’eredità di Marino «Adesso servono organizzazione e idee»

Dopo la nomina ad assessore all’Ambiente e al Verde per Sergio Marino è il momento di lasciare la Rap. Al suo posto il nome scelto da Leoluca Orlando è quello di Roberto Dolce. Laureato in architettura nel 1976, Dolce ha ricoperto diversi ruoli all’interno della pubblica amministrazione, in particolare alla Regione, dove è stato dirigente del dipartimento Urbanistica fino al 2007. Fedelissimo di Orlando, che lo ha avuto come dirigente comunale negli anni ’90, è stato, fino a oggi, collaboratore a titolo gratuito del Comune per il Monitoraggio e Benchmarking della performance dei servizi al cittadino ed intracomunali con conseguenti eventuali proposte funzionali di ottimizzazione.

«Il grosso è stato fatto – le prime parole di Dolce a margine della conferenza stampa in cui è stata annunciata anche la sua nomina -. Da un’Amia in cattive condizioni siamo arrivati a una Rap con un contratto di servizio che garantisce una certa capacità finanziaria. Il lavoro da fare ora è un altro. Superata la questione economica servono organizzazione e idee per migliorare il servizio erogato e percepito». 

 «Già nelle vesti di consulente del sindaco – prosegue – mi ero occupato di questi temi, a partire dall’uso di sistemi informatizzati per migliorare la gestione. Senza dimenticare i nuovi impianti recentemente collaudati». Compito non facile quello che aspetta il prossimo inquilino di piazzetta Cairoli, che dovrà portare a termine i grandi progetti ancora in divenire lasciati in eredità da Marino, su tutti la seconda fase della raccolta differenziata porta a porta. «La differenziata oggi è in grossa sofferenza – spiega -. Non c’è una piena differenziazione finale, la seconda fase del porta a porta non è stata ancora avviata e non ci sono le isole ecologiche che consentirebbero ai cittadini di usufruire delle detrazioni fiscali. Senza dimenticare del nuovo scenario degli inceneritori, che portano con sè problematiche sulle quali servono delle riflessioni. Bisogna conferire il meno possibile nell’inceneritore». Dolce infine si appella alla collaborazione dei cittadini, che, a suo dire, negli ultimi tempi è un po’ mancata «per negligenza».


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