Tratto dal secondo libro di Ian Flaming, Quantum of Solace (il ventiduesimo della saga cinematografica) riparte dalla morte di Vesper Lynd. Sentitosi tradito dal doppio gioco della donna che amava, James Bond (Daniel Craig) comincia a meditare una vendetta che – come al solito – lo porterà in giro per il mondo. Durante i suoi viaggi incontrerà Camille, (interpretata dall’attrice russa Olga Kurylenko) la quale gli permetterà, per coincidenza, di conoscere Dominic Greene (Mathieu Amalric). Greene fa parte di una organizzazione misteriosa che vuole avere il controllo su tutte le risorse naturali disponibili, soprattutto d’acqua, senza disdegnare di fare affari con trafficanti della Bolivia. Presto l’agente 007 scoprirà che l’organizzazione di Greene è manipolata da un’altra chiamata Quantum.
Il film che porta la regia di Marc Forster lascia un finale aperto, di transizione. A differenza di Casinò Royale, la pellicola risulta essere incompleta, mancante di una parte. Si ha la percezione di una sorta di passaggio che lascia un vuoto nello spettatore. Bravi gli attori che riescono a muoversi in maniera convincente sullo schermo. Craig dimostra una maturazione del personaggio e riesce a far trasparire la sete di vendetta che tormenta 007. Mathieu Amalric è perfetto nella parte dell’uomo megalomane che fa di tutto pur di avere un ritorno personale. Il cast rimane pressoché invariato nei suoi ruoli principali: Judi Dench interpreta ancora una volta M, fa la sua ricomparsa Giancarlo Giannini che sveste i panni del personaggio ambiguo per aiutare Bond nella sua vendetta, perdendo la vita.
Una nota di merito va inoltre alle scenografie: il Palio di Siena riesce a trasmettere un senso di ansia e velocità, un concitamento che coincide con le azioni di 007 stesso, così anche la suggestiva rappresentazione della Tosca di Giacomo Puccini sul Lago di Costanza a Bregenz (Austria).
Le bond-girl sono rappresentate da Gemma Arterton che interpreta l’agente Fields incaricato di riportare in patria Bond e da Olga Kurylenko che è Camille, una donna che cerca di vendicarsi dell’uccisione dei suoi familiari ad opere un generale sudamericano.
La colonna sonora stavolta è stata affidata ad un duo d’eccezione, Alicia Keys e Jack White che cantano il brano “Another way to die”. La sigla del film è, come nel suo precedente capitolo, realizzata ad arte con forme fluide.
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