La testata economico-finanziaria de Il Sole 24 ore ha reso noti i risultati dell'analisi sulla vivibilità nelle province italiane. Quella catanese guadagna una posizione rispetto allo scorso anno, rimanendo comunque in fondo alla classifica composta da 110 città. Migliora il posizionamento per cultura e innovazione
Qualità della vita in Italia, Catania al 94esimo posto Provincia meno sicura dopo Napoli, Roma e Milano
È di oggi la pubblicazione dei dati sulla qualità della vita delle province italiane de Il Sole 24 ore. Gli indicatori e i settori presi in esame sono sei: lavoro, consumi, servizi sociali, demografia, sicurezza e cultura. Su 110 province considerate, quella etnea è alla 94esima posizione della classifica complessiva, una in più dello scorso anno. La collocazione dell’area catanese rasenta il fondo della lista ma risulta però più vivibile di altre siciliane come Palermo (99esima) e Siracusa (98esima), entrambe fanalino di coda. Secondo l’analisi, nel Catanese si guadagna e si risparmia poco, da un punto di vista di innovazione e di servizi sociali c’è un miglioramento rispetto allo scorso anno. E ancora, c’è un buon livello (ma ancora mediamente basso) di integrazione sociale e in generale di crescita demografica. Poco sicura – per incidenza di reati come furti, borseggi e rapine – ma culturalmente fiorente.
Nel Catanese il tasso di disoccupazione è del 45 per cento. A sorprendere è una fiorente presenza di start up innovative, discreto anche il posizionamento per la richiesta di brevetti ogni mille abitanti. Da un punto di vista ambientale spicca la stoccata di Ecosistema urbano 2016, dove la provincia è fanalino di coda. La provincia si guadagna la parte bassa della classifica per la presenza di asili nido e per la quantità di Pos per il pagamento digitale ogni mille abitanti. Buona la copertura della zona di internet a banda larga.
Migliorano i numeri nel settore Cultura, tempo libero e partecipazione. Forte la presenza di turisti nella provincia, area dove spendono molto. E ancora, sono tante le associazioni non a scopo di lucro che hanno richiesto l’iscrizione all’Agenzia delle entrate. Nel Catanese, inoltre, ci sono 8,1 librerie e 4,8 sale cinematografiche ogni mille abitanti. Ma poche rimangono le iscrizioni ad associazioni sportive. Da un punto di vista demografico, risulta tra i più alti d’Italia l’indice di natalità per ogni mille abitanti mentre sono basse le percentuali che descrivono situazione di integrazione sociale. A definirlo la bassa posizione per l’acquisizione della cittadinanza da parte di persone straniere. Sempre nella provincia etnea sono di meno rispetto alle altre aree prese in esame, secondo l’analisi del Sole 24 ore, le richieste di separazione matrimoniale.
Fanalino di coda rimane rispetto allo scorso anno la provincia etnea per la percezione di sicurezza: ancora alti gli indici che riguardano l’incidenza di rapine, furti di automobile, scippi e borseggi: Catania fa meglio solo di Napoli, Roma e Milano. Nella macro-area Reddito, risparmi e consumi sono pochi i depositi bancari pro-capite, le spese a lungo termine effettuate dalle famiglie e anche il prodotto interno lordo a persona. Per pensioni medie mensili la provincia di Catania è 77esima.