Nel complesso i capoluoghi dell'Isola perdono 13 posizioni rispetto all'anno precedente. Fanne meglio del 2014 solo Agrigento, Catania ed Enna. Il capoluogo ibleo peggiora ma rimane il più vivibile. Curioso testacoda per gli affari di cuore: a Enna le coppie più solide, a Siracusa più propensi a separarsi
Qualità della vita, classifica del Sole 24 Ore Palermo ultima in Sicilia, Ragusa la migliore
Un anno dopo, in Sicilia si sta peggio. A dirlo è l’indagine sulla qualità della vita realizzata da Il Sole 24 Ore per il 2015. Come da tradizione, il quotidiano economico ha preso in esame i 110 capoluoghi di provincia italiani, stilando la classifica dei posti dove si vive in condizioni più agiate. Il lavoro dei ricercatori ha attinto da sei diverse aree tematiche, ognuna delle quali, a sua volta, capace di fornire più indici. Si va dal tenore di vita – dove accanto al pil pro capite sono stati considerati i consumi familiari, il prezzo delle case ma anche le spese effettuate all’estero – al mondo del lavoro, dai servizi alla qualità della sanità passando per la sicurezza e il tempo libero, con un’attenzione particolare alla presenza di cinema, librerie e strutture sportive.
Il saldo complessivo della Sicilia, a riguardo, è negativo. Sono infatti 13 le posizioni perse dalle nove province, anche se, prese singolarmente, ogni città merita una riflessione a sé. Nel caso di Messina (104) e Palermo (106) il balzo all’indietro è stato di dieci e undici posti, mentre Agrigento (+10) ed Enna (+8) hanno visto migliorare la qualità complessiva della vita rispetto all’anno scorso, piazzandosi rispettivamente alle posizioni 97 e 93. Leggeri miglioramenti anche per Catania (95, +4), mentre Ragusa (78), Siracusa (90) e Trapani (96) hanno visto scendere il livello della vivibilità.
Entrando nel dettaglio, le note dolenti arrivano a partire dal tenore di vita. In questa graduatoria, Enna è il fanalino di coda, preceduta da Messina. Nei bassifondi sono anche Palermo (106) e Trapani (99), ma più in generale tutte le province. Basti considerare che quella meglio piazzata è Caltanissetta, che si ferma alla posizione 83. Sono rari i casi in cui le città siciliane si distinguono per esempi virtuosi. Se si escludono i dati relativi al clima – dove il merito di certo non è riconducibile alla mano dell’uomo -, rimangono pochi casi. Uno potrebbe essere rappresentato dalla propensione a investire, con Catania che sta ampiamente nella prima metà della classifica, occupando la 38esima posizione. Un’altra statistica che vede ai primi posti le città siciliane è quella riguardante la popolazione raggiunta dalla banda larga: qui si segnalano Enna e Caltanissetta, che risultano essere la sesta e l’undicesima provincia meglio fornite. Tuttavia la copertura del territorio non implica naturalmente una fruizione del servizio proporzionale. Parlando di sanità, Catania è la città siciliana con il tasso di migrazione ospedaliera più basso (28esimo posto), seguita da Palermo (32). Agrigento, alla posizione 61, chiude la classifica dell’Isola.
Tornando agli aspetti negativi, i dati sintomatici di una qualità di vita non proprio invidiabile sono diversi. Come nel caso dei tempi della giustizia. In questo caso i ricercatori hanno preso in considerazione il rapporto tra cause nuove e pendenti. La classifica dice che Trapani (51) è la provincia dove il percorso della legge è più snello, mentre se la passano meno bene Palermo (70), Agrigento (73) ed Enna (76). Che a loro volta possono consolarsi – si fa per dire – pensando che a Caltanissetta (88) Ragusa (94), Siracusa (98), ma soprattutto a Catania (101) e Messina (106), la giustizia è ancora più lenta. Una graduatoria dove invece sono i trapanesi quelli a doversi preoccupare di più è quella riguardante gli anni di formazione scolastica: la provincia più a ovest della Sicilia occupa la terzultima posizione nazionale, con poco più nove anni di scuola pro capite.
Valori non incoraggianti anche per la speranza di vita media – con Caltanissetta (104), Palermo (104), Siracusa (106), Enna (107) e Catania (108), tutte in fondo alla classifica – e per quanto riguarda i viaggi effettuati all’estero. In quest’ultimo caso, gli abitanti delle province di Messina, Trapani, Caltanissetta (che è anche la provincia che in assoluto riceve meno turisti), Enna e Agrigento sono quelli che valicano meno i confini nazionali. Altro dato che probabilmente non stupirà è quello sulla sicurezza: Catania (108) e Palermo (106) sono tra le province con più rapine e Siracusa (108) tra quelle con più estorsioni, ma va sottolineato che le statistiche si basano sulla denunce degli imprenditori. In compenso, Enna e Caltanissetta sono la settima e ottava provincia d’Italia con meno scippi.
E se a minare la qualità della vita è anche il basso indice di sportività ad Agrigento (104), Caltanissetta (107) ed Enna (108), un vero e proprio testacoda all’interno dei confini regionali lo si trova alla voce affari di cuore. Con gli ennesi a occupare la quarta posizione nazionale in tema di solidità di coppia e i siracusani (105) a essere quelli più propensi a separarsi.