Il giudice per le indagini preliminari ha rigettato l'istanza di remissione in libertà presentata dall'avvocato Giampiero Torrisi che difende il 75enne padre del sindaco di Catania e titolare del noto studio di commercialisti
Pupi di pezza, Pogliese l’unico a restare ai domiciliari La procura ottiene sei mesi di proroga per le indagini
Resta agli arresti domiciliari Antonio Pogliese. Il 75enne, padre del sindaco di Catania e titolare di uno studio di commercialisti, è stato indagato insieme ai suoi più stretti collaboratori nell’ambito dell’operazione della guardia di finanza Pupi di pezza dello scorso febbraio. Dalle indagini è emerso un sistema Pogliese finalizzato a evitare fallimenti a diversi gruppi imprenditoriali tramite l’evasione di imposte per un giro complessivo di denaro superiore ai 220 milioni di euro. Nel collaudato sistema fraudolento fondamentali sarebbero stati anche i liquidatori fittizi.
Il giudice per le indagini preliminari nei giorni scorsi, come riporta il quotidiano La Sicilia, ha rigettato l’istanza di remissione in libertà avanzata dall’avvocato Giampiero Torrisi, che difende Pogliese. Il gip, invece, ha accolto la richiesta per altri due indagati, i colleghi commercialisti Michele Catania e Salvatore Pennisi. Entrambi sono stati interdetti per sei mesi dallo svolgere le proprie attività. Gli altri indagati erano già tornati in libertà. Per l’inchiesta, che è ancora in fase preliminare, la procura ha ottenuto sei mesi di proroga.