Scarsa partecipazione al sit-in del 3 novembre davanti al Rettorato, promosso dal Coordinamento dei ricercatori catanesi, Cgil scuola, Coordinamento collettivi universitari.
Protesta contro la legge moratti: la saga continua…
Scarsa, troppo scarsa la partecipazione di studenti, professori, dottorandi e ricercatori, al sit-in promosso dal Coordinamento dei ricercatori catanesi, da Cgil scuola e dal coordinamento collettivi universitari, di giovedì 3 novembre, davanti la sede del rettorato, in Piazza Università.
A ormai pochi giorni dallapprovazione del Ddl Moratti «resta dice Attilio Scuderi, ricercatore della facoltà di Lettere- solo la speranza che il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi bocci il disegno di legge tacciandolo di incostituzionalità».
Da qui linvito a raccogliere le firme da accompagnare al documento di protesta redatto dalla Conferenza Nazionale dei Presidi e disponibile presso tutte le presidenze delle facoltà catanesi.
Quella del 3 novembre, è solo una delle iniziative di coordinamento e preparazione allo sciopero generale del 25, a cui tutti -ricorda ancora Scuderi sono chiamati a intervenire per manifestare sulle politiche della formazione elaborate da questo governo, che in controtendenza rispetto al resto dellUnione Europea investe soltanto lo 0,8% del Pil sulla ricerca, e precarizza la docenza, nonchè il personale tecnico-amministrativo delle nostre facoltà.
Negli altri atenei italiani la protesta dura da settimane luniversità La Sapienza di Roma è interamente occupata da più di 15 giorni-, ma a Catania il dibattito langue: «Non cè una coscienza condivisa». Irrisoria la risposta, non solo degli studenti ma degli stessi docenti tra questi, soltanto Gabriele Centineo, della Facoltà di Chimica: a questo punto ci si chiede se la bassa partecipazione sia da attribuirsi a una mancata pubblicizzazione dellevento, di cui alcuni si sono infatti lamentati, o allennesima riprova del disinteresse e della rassegnazione diffusa nel mondo universitario.
Eppure scuola e università sono tra i settori maggiormente in crisi e penalizzati anche dallultima finanziaria -oltre che dalla minaccia della legge Moratti- con ripercussioni ovvie sui problemi di sempre: aule, mense, posti letto, edilizia. Attilio Scuderi e Alessandro Pluchino, ricercatore della facoltà di fisica, chiudono invitando alla partecipazione e al coinvolgimento dellintero mondo universitario. Non resta che attendere anche a Catania i numeri dello sciopero del 25 novembre.