Proposta Cisl: ridurre le indennità ai manager di banche e assicurazioni

E’ con grande piacere che informiamo i nostri lettori di un’iniziativa – a nostra avviso meritoria – della Cisl: raccogliere le firme per mettere un ‘tetto’ alle mega retribuzioni dei manager, o presunti tali, delle banche. Gli amici della Cisl dicono che lo attacchiamo sempre. Non è così. Quando fanno cose serie siamo i primi a sottolinearlo. Ma leggiamo assieme il comunicato.

“Parte anche a Palermo lunedì 24 giugno dalle ore 10,00 alle 19,00 in via Ruggero Settimo angolo via Magliocco – recita il comunicato della Cisl – la raccolta firme per il disegno di legge di iniziativa popolare per introdurre un tetto agli stipendi dei top manager delle società di capitali promossa dalla Fiba Cisl su tutto il territorio nazionale”.

Alla campagna d’avvio nel capoluogo siciliano (dal motto “Firma anche tu se firmi li fermi se non firmi chi li ferma”) – prosegue la nota della Cisl – saranno presenti (attorno alle 11,00) il Segretario Generale della Cisl Palermo Trapani, Mimmo Milazzo, il Segretario Generale della Cisl Sicilia Maurizio Bernava e i Segretari Fiba Cisl Sicilia e Fiba Cisl Palermo Trapani Anna Cutrera e Pietro Cucuzza.

“Con un approfondito studio – spiegano dalla Fiba Cisl – abbiamo accertato che i direttori e gli amministratori delegati dei principali gruppi bancari e assicurativi italiani nel 2012 hanno incassato, in media, retribuzioni di circa 42 volte superiori alla retribuzione media contrattuale nei rispettivi contratti nazionali, con punte di 108 volte”.

Su questa materia l’Unione Europea, la Banca d’Italia e l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni sono intervenute con apposite direttive, ma senza risultati.

Secondo la Fiba e la Cisl “non è più tollerabile, proponiamo un tetto per la retribuzione fissa di 294 mila euro pari a quello dei manager pubblici, l’abolizione di bonus all’uscita, retribuzioni anticipate, premi per acquisizioni e vendite e contratti di consulenza con società appartenenti al gruppo per il quale si svolge la prestazione. Si utilizzino piuttosto i fondi per il credito alle imprese e alle famiglie”.

 


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