«Pronto soccorso a Noto attivo solo 12 ore al giorno, è inaccettabile»: la denuncia di un deputato

«Il Pronto soccorso dell’ospedale di Noto è attivo solo 12 ore al giorno». È una delle criticità peggiori rilevate dal vicepresidente di Italia Viva Davide Faraone. Nei giorni scorsi, senza preavviso, il deputato ha visitato gli ospedali di Avola e Noto, nel Siracusano.

La richiesta di un «intervento urgente»

«Ho visto non coincidere la realtà con quanto scritto nelle tabelle ministeriali», denuncia Faraone. «Molti servizi che risultano attivi sulla carta, nella realtà non esistono o funzionano solo parzialmente». Il vicepresidente di Italia Viva ha inviato una nota al presidente della Regione Renato Schifani, all’assessora alla Sanità Daniela Faraoni. E anche al direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa Alessandro Caltagirone. Un documento in cui il deputato chiede «un intervento urgente sulla rete ospedaliera provinciale», con particolare riferimento ai presìdi di Avola e Noto. «E – aggiunge – sull’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)».

Pronto soccorso a Noto attivo solo 12 ore

«I medici e gli infermieri lavorano con straordinaria dedizione – sottolinea Faraone – ma senza strumenti e senza personale adeguato. Dai dati ufficiali del ministero della Salute emerge che il complesso Avola–Noto perde posti letto. Si tratta – aggiunge il vicepresidente di Italia Viva – di un arretramento rispetto agli obiettivi del Pnrr». Diverse sono le criticità segnalate dal deputato. A partire dal reparto di Ortopedia che «non risulta operativa» all’ospedale Di Maria di Avola. «E – continua Faraone – manca un atto formale che ne confermi il rientro all’ospedale Trigona di Noto».

Davide Faraone

Ed è proprio qui che il deputato Faraone fa notare la più grave delle criticità. Il Pronto soccorso dell’ospedale Trigona di Noto, infatti, «è ancora attivo solo 12 ore al giorno». E non è tutto. «I posti letto di Riabilitazione e Lungadegenza sono solo parzialmente utilizzabili», mette nero su bianco il vicepresidente di Italia Viva. Che, proprio per tutti questi motivi, ha chiesto «una verifica ufficiale della rete Avola–Noto per garantire trasparenza e uniformità dei servizi».


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