MARIA VITTORIA DAMICOUNA FACOLTÀ DI LINGUE NEL NUOVO MILLENNIO CON NUOVI COMPITIED ANTICO RISPETTO Linee programmatiche essenziali per un dialogo con gli elettori della Facoltà di Lingue e Letterature StraniereElezioni del Preside per il Triennio 2005-06 / 2007-08Università degli Studi di CataniaPochi mesi orsono, durante un incontro culturale nella nostra sede, ci sono stati ricordati alcuni […]
Programma della prof.ssa D’Amico
MARIA VITTORIA DAMICO
UNA FACOLTÀ DI LINGUE NEL NUOVO MILLENNIO CON NUOVI COMPITI
ED ANTICO RISPETTO
Linee programmatiche essenziali per un dialogo con gli elettori
della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
Elezioni del Preside per il Triennio 2005-06 / 2007-08
Università degli Studi di Catania
Pochi mesi orsono, durante un incontro culturale nella nostra sede, ci sono stati ricordati alcuni valori fondamentali che un umanista come Italo Calvino aveva enunciato, considerandoli come dei principi irrinunciabili da trasmettere a questo nuovo millennio. Non starò qui a ripercorrere tutti gli straordinari accostamenti che loratore, un raffinato matematico, ci ha sottilmente riproposti, ma, a mio avviso, alcuni di quelli possono costituire delle utili linee-guida per ogni intellettuale di buona volontà che, messo a confronto con le esigenze culturali e formative posteci di fronte dal nuovo millennio, intenda tener contemporaneamente presenti dei valori umanistici derivati dalla tradizione classica e dalle istanze della modernità.
Questo equilibrio è la chiave giusta, a mio parere, per affrontare le nuove sfide poste ad una Facoltà, la nostra, che presenta già un profilo identitario forte, che evidenzia da un lato come essa possegga, per propria definizione dorigine, la vocazione naturale ad una formazione umanistica irrinunciabilmente collegata alle radici classiche ed alla tradizione contemporanea; dallaltro come essa disponga naturalmente di molte doti rispondenti alle esigenze poste dai nuovi scenari economici e produttivi.
Calvino attinge a principi universali di una semplicità disarmante, derivati dalla tradizione del pensiero occidentale, vere gemme intellettuali che riverberano a distanza – per chi sa vedere e che mostrano altresì alle menti sottili tutte le sfaccettature dei loro valori ed anche delle incredibili potenzialità di applicazione: leggerezza, come alleggerimento del linguaggio e in successione come magica possibilità di ragionamenti sottili, impercettibili; rapidità, per dei ragionamenti diretti, rapidi, illuminanti; esattezza; visibilità, come visione qualitativa del mondo; molteplicità; coerenza.
Dalla classicità, dalla tradizione, alla modernità flessibile del tempo reale: ecco da dove trarre le risorse-guida, che non solo porteranno a nuove sfide e confronti ma che ci potranno consentire il mantenimento ed il consolidamento dellesistente, ed in certi casi la sopravvivenza al di là di soglie verso scelte innovative.
Ritengo linnovazione e laggiornamento dei principi fondamentali, perchè la loro mancanza sarebbe certamente esiziale: ma penso anche che al di là di certi umori ministeriali, si debbano evitare quei salti nel buio che oggi come oggi costituirebbero un logoramento non sostenibile delle risorse, prima di tutto umane e poi di quelle finanziarie.
Le ragioni per una mia candidatura alla presidenza della nostra Facoltà sono di duplice natura. La prima è anzitutto determinata, e fortemente, dal mio orgoglioso senso dappartenenza al gruppo delle Lingue e Letterature Straniere – e quindi alla nostra Facoltà di Lingue. Il senso dattaccamento per tale area umanistica ha delle radici non soltanto affettive ed elettive, ma presenta, se volete, dei risvolti anche di ordine restitutivo, perchè connessi con la mia storia personale di docente dellUniversità di Catania, il cui percorso accademico si è svolto senza discontinuità alcuna nellambito di questo corso di laurea in Lingue e letterature straniere.
Da questa prima ragione scaturisce la seconda, legata a quello spirito di servizio che in tutti gli impegni che ho assunto ha costituito un propulsore nascosto, ed è divenuto una mia linea guida, nella consapevolezza acquisita nel tempo che soltanto la gratificazione e lo slancio derivati da tale principio, con levità calviniana, possano spingere ad operare per gli altri con la massima energia e senza risparmio. Posso dire di averne avuto conferma di recente nel triennio speso come presidente del Comitato per le Pari Opportunità dellAteneo ed anche in passato, memore dellimmensa soddisfazione personale provata davanti alle dimostrazioni di gratitudine di tanti giovani, per aver voluto creare e gestire vari progetti istituzionali per loro attivati, come ad esempio un Dottorato di ricerca (in Studi Inglesi ed Anglo-americani, oggi quasi al suo decimo anno), i link europei Erasmus/Socrates, accordi con Centri nazionali ed università straniere.
Fra le ragioni alla base della mia candidatura, infine, voglio accennare appena a quella scaturita dalle cortesi sollecitazioni dei miei colleghi, che desidero ringraziare comunque, e profondamente. Sappiamo tutti come tale motivazione costituisca una dichiarazione ricorrente nella nostra vita accademica proprio perché si tratta quasi di una forma ritualistica, sottolinearlo ancora mi apparirebbe quasi una stucchevole ovvietà. Del resto, chi si candiderebbe volontariamente ad assumere un incarico di tal peso e in questo caso – in successione alla vulcanica presidenza del collega Antonio Pioletti? A lui dobbiamo lo slancio e loperosità che ben conosciamo ed una inarrivabile creatività progettuale tenacia, impegno e passione ci è stato da poco ricordato in un messaggio elettronico che un collega ci ha destinato. Sono state qualità preziose che egli ha messo al servizio di tutti per la costituzione di una Facoltà nuova, che noi siamo stati lieti di condividere, per collaborare allimportante crescita e promozione del nostro luogo di lavoro.
Tengo adesso a dire ai miei Colleghi, a tutti i Colleghi che essi, qualora volessero accordarmi il privilegio del loro consenso, troverebbero in me il Preside di tutti, indistintamente, a prescindere da qualsiasi area dappartenenza. Del resto, il nostro vissuto testimonia per noi, e su questo sono certa di non dover insistere.
Ad Antonio Pioletti siamo infinitamente riconoscenti per quanto ha fatto; lo abbiamo espresso tutti più volte; adesso, in questa occasione, desidero reiterarlo a titolo personale.
Il mio programma, quindi, non potrebbe che essere iscritto nel segno della continuità, per ribadire la volontà di mettere in pratica un impegno senza riserve come quello che abbiamo avuto, che io unica differenza – intenderei espletare facendo anche ricorso, opportunamente, allistituto delle deleghe.
Quellimpegno è stato il tratto distintivo di un modello alto, come ho avuto modo di valutare anche dalla posizione di Vicepreside, per il cui conferimento ringrazio ancora una volta il Preside Antonio Pioletti. Quella carica mi ha conferito un osservatorio privilegiato, che mi ha permesso di apprezzare limpegno diffuso dei miei colleghi e del personale tecnico-amministrativo di ambedue le nostre sedi, Catania e Ragusa. Alla loro generosa flessibilità (tutta calviniana, apparentemente leggera, costruttiva nel profondo) dobbiamo la disponibilità ad operare contemporaneamente sul piano didattico e su quello organizzativo; non so come dire grazie, ogniqualvolta vedo gli splendidi video che illustrano la nostra Facoltà; i manifesti e la grafica, che ci portano con elegante visibilità in giro per la città ed oltre; il leviatanico, articolato vademecum, la cui preparazione impegna chi se ne occupa anche nel mese di agosto; la messe di locandine che invade le nostre scrivanie. Alla loro serietà professionale e dedizione noi dobbiamo, e lo dico con autentica convinzione, il superamento delle infinite difficoltà operative, spesso incontrate non soltanto in quanto Facoltà di nuovo impianto, ma anche perché lumorale ed ondivaga legislazione universitaria di questi ultimi anni ha obbligato noi tutti ad operare entro dedali burocratici dallarchitettura kafkiana.
Nel labirinto di misure e contromisure, di tabelle e requisiti, che siamo stati indotti a percorrere, molti problemi costituiscono un intreccio di questioni che restano alla base di ogni possibile progetto di Facoltà: la questione finanziaria ed il soddisfacimento delle necessità didattiche e di avanzamento di carriera; la questione degli spazi e dei servizi essenziali; ed ancora – per me è una delle priorità – la questione dei giovani e dei loro sbocchi professionali, leliminazione del precariato; intendendo così, entro un ampio orizzonte, gli studiosi della Facoltà (docenti a vario titolo), i giovani operatori nellamministrazione e delle segreterie, i dottorandi, e i collaboratori linguistici. A questi ultimi last but not least giunga la mia assicurazione di un impegno a seguire ogni fase dellevoluzione della loro complessa vicenda di riconoscimento giuridico. Unattenzione, la mia, che risale a tempi lontani, al primo momento dellistituzione di tale figura di collaboratore.
La riflessione che faremo insieme, perché sia fruttuosa, dovrà farci ponderare attentamente ciò che vogliamo per il nostro futuro; non soltanto ciò che intendiamo modificare nel nostro presente, in modo che, anche successivamente, si possano mettere a punto strumenti propositivi per uno sviluppo complessivo equo e organico. Ma per questo serve la partecipazione e la buona volontà di ognuno di noi. Non renderemmo un buon servizio alla nostra Facoltà, e quindi a noi stessi se affrontassimo i nodi e le cause che stanno allorigine dei problemi da una prospettiva univoca e di parte.
Collegialità responsabile, correttezza nei processi decisionali, generosa disponibilità ed iniziativa nella creazione di progetti mirati alla competizione nazionale ed internazionale, sono questi dei valori che permeano, a mio avviso, un codice di comportamento di alto livello civile che rende forti e credibili, anche in ambito di contrattazione dateneo; intendo nei rapporti con ed entro gli organi decisionali dAteneo o con le istituzioni di riferimento e con noi consorziate (v. ad es. il Consorzio universitario della Provincia di Ragusa) che, sic stantibus rebus, andranno mantenuti con granitica e pugnace cortesia.
Sappiamo che per mettere in moto la complessa struttura didattica richiesta dai corsi di studio attivati e la macchina amministrativa noi abbiamo potuto disporre di pochi docenti di ruolo e, sul piano amministrativo, di pochissime risorse umane (perdonatemi larida espressione) che fossero incardinate, rispetto ai molti docenti ed impiegati a contratto; ma levidente successo dei nostri comuni sforzi è prova di una possibilità concreta di coesione e comunione dintenti per il bene collettivo che fa della nostra Facoltà , pur nella sua carenza di organico (intendo quello docente e amministrativo strutturato e a contratto), un unicum. In positivo tale successo costituisce chiaramente un distintivo allocchiello, ma tornerò sugli aspetti negativi che vedo soprattutto legati al rapporto drammaticamente sperequato tra docenti e studenti, tra impiegati e carico di adempimenti da evadere, non tollerabile in termini di politica dateneo.
I molti sforzi che i colleghi ed il personale delle due sedi hanno generosamente profuso hanno consentito, insieme alla fattiva collaborazione delle componenti studentesche (talvolta severamente ma proficuamente critiche) che la nostra giovane Facoltà potesse superare la fase di avviamento, potesse mantenere la precipua identità di luogo dintegrazione tra didattica e ricerca, potesse adempiere alla funzione di cerniera tra i luoghi del sapere ed il territorio. Una Facoltà come proiezione di quella società della conoscenza cui dobbiamo tendere, attuando quel modello attraverso un sistema culturale ed operativo integrato.
Parrebbe una Facoltà quasi saussuriana quella che personalmente auspico, un sistema où tout se tient. E tale, a mio avviso, il modello cui oggi dobbiamo fare riferimento, visto che, inevitabilmente, problemi ed eventuali soluzioni sono tra loro collegati non solo allinterno dello stesso comparto, ma appaiono connessi anche trasversalmente, lungo una catena associativa che si snoda tra componenti diverse del sistema Facoltà.
Valga inizialmente un esempio dinteresse comune e, appunto, trasversale, offerto dallannoso problema della carenza di spazi, denunciata da tutti docenti, personale, lettori, studenti. Se lattuale FFO (Fondo di funzionamento ordinario delle università), malgrado lultimo incremento, è risultato insufficiente, quello destinato alledilizia e alle infrastrutture universitarie appare grottescamente inadeguato. Basti pensare allultimo triennio: nel 2002 sono stati stanziati 150 milioni di euro annui per tutte le università italiane (con una riduzione di circa il 40% rispetto allanno precedente) e lincremento degli anni successivi è stato già automaticamente assorbito dagli aumenti medi dei costi (materiali, attrezzature, locazioni).
Questi dati cimmergono decisamente in un clima da geremiade, ma nessuna soluzione potrà essere trovata attraverso lautocommiserazione. Sarà utile proseguire la scelta sino ad ora adottata di razionalizzazione e di fermo mantenimento degli spazi già assegnati alla Facoltà nelle due sedi (Complesso dei Benedettini a Catania, Studio docenti ed altri diversi distaccamenti a Ragusa) mettendo in campo ogni risorsa possibile per lampliamento e la realizzazione di ulteriori spazi attrezzati (aule, laboratori, studi, uffici, biblioteca), esterni ai raggruppamenti già esistenti e che resterebbero di esclusiva pertinenza della Facoltà di Lingue. Il Medialab della sede di Catania ed il Laboratorio Linguistico Multimediale di Ragusa costituiscono dei felici esempi di una serie di realizzazioni che devono essere ampliate in ambedue le sedi, non solo a beneficio della didattica ma anche per un consolidamento dei servizi e prestazioni già attivati (Scuola di Lingua e cultura italiana per stranieri; Ufficio relazioni internazionali; ufficio tirocini; videoteca), o di possibile attivazione (Centro progetti e fund raising; Master; Coordinamento Biblioteche e servizio prestiti, ed altri servizi). Lampliamento di tali spazi di riferimento logistico-operativo risulterà ovviamente denorme vantaggio anche per la ricerca e lo studio, se si applicherà lauspicata formula del sistema integrato, aperto a tutte le componenti: docenti, dottorandi, studenti, funzionari. Si tratta di ripensare e rimodellare il rapporto tradizionale tra docenti, amministrazione e studenti, adottando dei percorsi che siano accettati soprattutto nelle metodologie.
Gli Studenti e la didattica
E palese che anche gli studenti dovranno fare la loro parte assumendo un ruolo decisionale e di partecipazione attiva. Lo hanno fatto alcuni di loro, nellesporre una serie di problemi che la Facoltà dovrà assolutamente affrontare, alla ricerca di soluzioni che è bene siano concordate tra docenti e studenti delle due sedi, Catania e Ragusa.
Mi conforta che già alcuni di questi problemi abbiano da tempo costituito oggetto di dibattito, segno di un attento interesse generale, ma anche della presenza di un alto livello di criticità.
Ho prestato orecchio a molte severe puntualizzazioni sul numero eccessivo di ore di frequenza, su una scarsa razionalità dei piani di studio con materie definite non strettamente pertinenti nel campo delle competenze linguistiche, se non addirittura inutili. Se lalto numero discritti rende complessa, a volte drammatica, la questione delle aule, altrettanto seria appare la questione degli esami, in termini di organizzazione delle prenotazioni, registrazione delle prove scritte, gestione degli appelli, smaltimento dei fuori corso.
Una riflessione articolata su alcuni dei problemi potrà essere condotta bene solo nel lungo periodo. Ad esempio, la ricerca di un giusto equilibrio tra la frequenza e lo studio individuale, le possibili soluzioni da adottare per gli studenti f.c. ed ogni altra istanza potranno essere istruite da un agile gruppo di lavoro che collabori con un Ufficio Studi permanente, per trattare tutte le questioni e reperire una rosa di soluzioni che dovranno essere collegialmente approvate.
Esempio di vantaggi: una consulenza permanente per i piani di studio offrirebbe il vantaggio di un servizio informativo a costante disposizione dello studente, non più pressato alle soglie delliscrizione; possibilità di raccordo tra vecchio/nuovo ordinamento; analisi ravvicinata dei problemi di frequenza, degli esami scritti e orali, di altri problemi.
Un Ufficio Studi come sportello che faccia da costante raccordo con le Commissioni preposte (piani di studio; orientamento e tutorato; relazioni internazionali), a cui fornirà ogni documentazione preparatoria.
Temi e nodi che nelle linee fondamentali continueranno a costituire materia desame per il Consiglio di Area didattica, che resta uno dei centri nevralgici della Facoltà, investito di grandi responsabilità.
La questione delle aule, che rientra nellampia problematica degli spazi cui ho accennato, ritengo debba essere costantemente monitorata sotto il profilo logistico, viste le frequenti mutazioni nelle condizioni di agibilità degli ambienti in rapporto al numero dei frequentanti, alle condizioni di convivenza e di contiguità con altri organismi istituzionali (facoltà, dipartimenti).
Si è fortemente auspicato un incremento negli spazi mediatici. Lho già indicato come esigenza di realizzazione concreta, trattando il problema degli spazi dal punto di vista logistico; lo ribadisco adesso guardando in altre direzioni: verso la crescente esigenza formativa nel settore informatico, le cui competenze, se conseguite ad un livello medio/alto offrono, comè già avvenuto, preziosi sbocchi occupazionali ad un laureato di Lingue; oppure guardando nella direzione delle Learning, considerandone le applicazioni sotto diversi profili e vantaggi nel tempo e nello spazio: strumento di formazione a distanza per gli studenti lavoratori od altre categorie, inclusa quella degli utenti esterni, con significative ricadute sul sistema di autofinanziamento. Nello spirito della rete integrata inizialmente indicata, il Centro linguistico multimediale di Ateneo rafforzerebbe ulteriormente la propria funzione, offrendo significative potenzialità anche come Centro amministrativo autonomo, attraverso progetti inerenti allapprendimento linguistico, come sede di Master, o per altre collaborazioni con la Facoltà. Sotto il profilo metodologico e su un piano operativo di piena integrazione appare ineludibile la massima cooperazione tra i responsabili di queste aree di formazione e di questi servizi, così come va ricordata la necessità di aggiornamento e di ampliamento dei laboratori linguistici (soprattutto nella sede di Catania), per i quali è fisiologico dover prevedere la necessità di personale costantemente aggiornato.
Personalmente non ho mai contemplato benevolmente la sostituzione del docente reale con quello virtuale, ma comprendo le strategiche potenzialità offerte dallo strumento informatico, destinato a soluzioni dimmediato respiro per problemi organizzativi e logistici, che sono cruciali anche per molti docenti, come la prenotazione e lorganizzazione preventiva degli esami, per giungere a forme articolate di tele-esame.
Quanto inizialmente accennato su un antico interesse per i progetti di scambio internazionale rende implicita una volontà di continuità in questo senso; appare auspicabile un ampliamento del numero delle opportunità allestero anche oltre i corsi Socrates (borse di studio, di ricerca per la tesi, stages), nella speranza che si possano mettere in pratica anche delle forme di selezione dei candidati mirate al reale e concreto profitto formativo dei beneficiari della borsa.
E palese che senza adeguati sostegni finanziari non si possano consolidare questi servizi e queste forme di approfondimento di studio. Anche la difesa del diritto allo studio andrà condotta con la massima fermezza, così da assicurare buone condizioni di alloggi e servizi non onerosi; sono fiduciosa che, sia pure in questi periodi difficili, si potrà ricorrere anche agli Enti locali, come è avvenuto per altre necessità di finanziamento, come ad esempio le borse di studio (da fruire presso la nostra Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri) erogate da parte dellAssessorato alle Politiche della Scuola della Provincia Reg.le di Catania (disponibile a proseguire la collaborazione) o le Borse per perfezionamento linguistico e ricerche inerenti alla la tesi di laurea della sede di Ragusa.
Dalle considerazioni sui tanti temi inerenti allarea didattica appare evidente come molti problemi risalgano allo squilibrio del rapporto numerico docenti- studenti. Tale valore – o disvalore, in questo caso – costituisce il tema di raccordo più diretto, la linea dinterlocuzione più praticabile lungo il percorso di ricognizione che ci porta ai docenti, ed alle nostre due sedi di Facoltà.
Ma prima di affrontare tale questione desidero illustrarvi una tabella del rapporto Docenti/Studenti, che individua nella nostra Facoltà uno degli organismi accademici in maggiore sofferenza sotto questo profilo, e quindi il più bisognoso di rafforzamento dorganico. A mio avviso, proprio per la gravità di questi parametri di riferimento, la Facoltà di Lingue prima di ogni altra dovrà essere tenuta in considerazione in sede di governo dAteneo per quanto attiene allassegnazione delle risorse necessarie allincremento dellorganico ed alla ricerca. Obiettivo che dovrà essere perseguito con molta fermezza.
Abbiamo utilizzato per compilare questa tabella i dati medi forniti dal Miur, avendo stimato per ogni Facoltà dellAteneo le unità di budget docenti, calcolandole secondo il numero di RU come unità base.
TABELLA DATI
Da fonti ministeriali medie
un PO vale 95971 euro,
un PA vale 0.7 PO
un RU/ASSISTENTE 0.5/PO
da cui
un PO vale 2 RU equiv.
un PA vale 1.43 RU equiv
un RU vale 1 RU equiv
un Assistente vale 1 RU equiv
Ecco la tabella ordinata per Facolta’ piu’ disagiate in termini di organico
Studenti iscritti Rapporto Stud./RU_equiv
A.A.04/05 1° A.Corso)
(dal Miur)
Lingue 1292 17.8
Sc. Formazione 1053 15.49
Economia 1591 13.72
Giurisprudenza 1716 12.96
Sc. Politiche 1231 9.71
Lettere 1461 8.34
Farmacia 681 6.7
Ingegneria 1328 4.46
Agraria 656 3.62
Sc.Matematiche 1523 3.3
Architettura 98 2.4
Medicina 578 1.02
Le considerazioni di massima, relative alle Facoltà umanistiche, con i numeri
presenti in tabella:
a) La Facoltà di Lingue si trova nella situazione più sperequata
b) rispetto ad Economia, Giurisprudenza e Sc.Formazione, stesse considerazioni, laddove hanno comunque una situazione migliore della nostra per il 15-40%
c) rispetto a ScienzePolitiche e a Lettere dell 80-115%
Le considerazioni relative alle Facoltà scientifiche le faremo insieme.
Considerando che il numero totale di studenti iscritti e’ pari a
ca. 14000, noi abbiamo circa il 9 % degli studenti; di contro l’Ateneo destina a
Lingue (come budget docenti) solamente il 3 % del totale.
Si tenga presente che i dati relativi al Personale tecnico ci mostrano una situazione peggiore.
I Docenti, le sedi, altri risvolti didattici.
Alla luce di quanto appena osservato, che si debba perseguire per i docenti – per tutti i docenti di ambedue le sedi, Catania e Ragusa – una politica ed una strategia comuni di consolidamento e di ampliamento appare irrinunciabile.
L integrazione tra didattica e ricerca, così come il mantenimento di un equilibrio tra aggiornamento scientifico ed insegnamento è diventato una sfida, dalla quale ci converrebbe cogliere ogni stimolo positivo, anche se limpegno didattico ed organizzativo, con tutti gli aggiustamenti e modifiche che ci sono stati imposti, ha occupato molto del nostro tempo; ha invaso soprattutto quello spazio che avremmo voluto e dovuto dedicare alla ricerca, uno dei due compiti insieme alla didattica che ci spettano come diritto-dovere.
Ritengo che quelli siano due principi inscindibili in ogni progetto di Facoltà umanistica, anche in una Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, che ogni autentico cultore delle scienze umane operante a livello universitario non dovrebbe voler trasformare in Scuola per Traduttori e Interpreti o in Liceo Linguistico. Difendere degli standard alti, di qualità, non significa escludere, però, che il tema della traduzione e dellinterpretariato (così importanti per gli sbocchi occupazionali) non possa costituire materia di approfondimento curriculare o dei corsi di specializzazione; considerate le alte competenze scientifiche dei colleghi specialisti nei settori linguistici.
Nel fare un richiamo allidentità culturale di ognuno di noi per una difesa della nostra integrità di studiosi, non ho in mente un arroccamento su vecchie posizioni – sterile e controproducente – ma auspico che nella nostra qualità di formatori ci sentiamo spinti a coniugare la tradizione umanistica con linnovazione, la sperimentazione e la spinta propulsiva delle lingue. Traguardi che ritengo determinanti per la nostra Facoltà, che annovera un così alto numero di iscritti, e che in quanto tale, in ambedue le sedi, dovrà confrontarsi con il problema dellampliamento e rafforzamento dellorganico e delle legittime aspettative di avanzamento di carriera.
Ritengo validi i criteri di massima che abbiamo indicati in più di unoccasione e che le aree di riferimento disciplinare dovranno tener presenti nel discutere collegialmente le priorità nella scelta dei posti in organico, in particolare:
rafforzamento o copertura di settori deboli o scoperti;
avanzamento e sviluppo di carriera per i docenti interni.
Non ci spetta, in questa sede, una ricognizione dei corsi di studio ai fini di quella razionalizzazione disciplinare e didattica, che gli studenti chiedono e che una forma di saggio realismo consiglierebbe ai docenti. Sono certa che metteremo in campo ogni misura atta a conseguire i giusti equilibri, secondo le diverse vocazioni scientifico-disciplinari delle nostre due sedi – due case da tutelare con eguale determinazione, visto che sotto alcuni profili sono state come due vasi comunicanti dello stesso sistema. Ciò ha comportato degli innegabili vantaggi ma talvolta alcune complessità nel sistema di gestione misto, come a Ragusa; problemi che potrebbero trovare una via di soluzione nel rafforzamento di strutture amministrative autonome in quella sede, con la chiara attribuzione delle funzioni operative e della flessibilità organizzativa di una struttura dipartimentale, che vedrebbe così una costante presenza direzionale. Ciò faciliterebbe i compiti di legislazione interna e di garanzia per le attività istituzionali della didattica e della ricerca con evidenti vantaggi per i docenti della sede, che non abbiamo mai considerato, neppure nominalmente, sede distaccata e che dovrà testimoniare una presenza molto assidua del preside. Una sede che per le proprie specificità mostra un profilo formativo prezioso per le competenze necessarie ad operare entro larea di libero scambio prevista per il 2010, e che, ferma restando lassoluta priorità nella necessità di rafforzamento delle discipline esistenti, dovrebbe contemplare anche lampliamento della rosa degli insegnamenti delle lingue orientali.
Soltanto una precisa attenzione allosservazione degli impegni e vincoli della convenzione con il Consorzio Universitario potrà assicurare il raggiungimento di tali obiettivi, da affiancare con una serie di misure mirate al rafforzamento strutturale e gestionale dei servizi essenziali: aule, biblioteca, sale riunioni, laboratori. Siamo particolarmente grati a tutti quei colleghi che si sono adoperati affinché la sede di Ragusa potesse essere dotata di servizi fondamentali per una Facoltà di lingue (come il Laboratorio linguistico ed il nuovo Multilab); una biblioteca con un patrimonio librario potenziato ed in via dincremento per larrivo di donazioni (formula da incentivare). Personalmente ritengo che il Consorzio dovrebbe tenere in alta considerazione la presenza di strutture come la biblioteca, i laboratori linguistici, come un ulteriore arricchimento offerto al territorio, che ha già trovato nella Facoltà di Lingue un vistoso punto di riferimento come centro di conferenze ed incontri prestigiosi, come abbiamo visto in occasione delle ultime manifestazioni culturali di rilievo internazionale.
Nello spirito di armonica ed intensa collaborazione interna anche i docenti della sede di Catania hanno offerto un esempio di generoso, serio impegno formativo ed organizzativo, muovendosi sia entro i settori specialistici di competenza sia entro campi interdisciplinari, dintersezione tra le varie arti e linguaggi (letteratura/cinema/musica/arti visive) – incentivando così nei percorsi di studio la creatività delle scelte ed una variegata opportunità di contenuti diversi, affiancati ai tradizionali contenuti di discipline letterarie e storico-culturali, ritenute di valore fondativo per ogni curriculum solido ed equilibrato.
I corsi triennali attivati sono unampia dimostrazione delle possibilità formative, offerte dai docenti di Catania nei corsi di laurea triennali ed anche nel campo delle lauree magistrali. Queste ultime hanno visto un significativo incremento, come dimostrerà lanno accademico a venire; trattandosi di una formula di nuova attivazione (per disposizione ministeriale), tali incrementi appaiono promettenti, e molto significativi, sia a Catania sia a Ragusa. In questultima sede, a fronte di una crescente domanda, si potrebbe valutare di attivare anche il corso di laurea magistrale in SML soprattutto se esistono le condizioni attuative e la disponibilità dei docenti.
Il generale spirito di collaborazione e la straordinaria vivacità critica dei colleghi costituiranno il miglior collante per tutti i progetti di ricerca e culturali ad ampio spettro che si potranno attuare, in cooperazione con i vari Dipartimenti di afferenza, con altre Facoltà, con organi istituzionali dellAteneo (come il Comitato per le Pari Opportunità; il Centro Disabili), Centri studi (un esempio: il Centro Braudel), con risultati che stimo di alto valore premiale anche per la salvaguardia di un equilibrio tra insegnamento/ricerca/attività istituzionali, e per il giusto conseguimento di quella visibilità tutta calviniana intesa come visione qualitativa del mondo.
Personale tecnico-amministrativo
Ogni osservazione espressa fino adesso riguardante lattività dei docenti, le sedi, la didattica, oppure le istanze e le problematiche degli studenti, ha dovuto fare costante riferimento alla presenza del nostro personale tecnico-amministrativo. Sento di poter affermare che la vita della nostra giovane Facoltà avrebbe avuto un percorso meno sereno – sarebbe stata, forse, persino grama – se non avessimo potuto disporre delle unità di personale che conosciamo, dotate di entusiasmo e garbata attenzione. Ho esternato più volte la mia sdegnata opinione al riguardo dei generali bassi livelli retributivi dei collaboratori che operano negli uffici dei vari servizi e del settore amministrativo. Ritengo importante anche nel loro caso reiterare limpegno ad attuare misure e progetti che possano apportare dei benefici retributivi e che consentano di potenziare lorganico al di là dei consueti canali di reclutamento (che vanno ovviamente mantenuti).
Perché ciò possa avvenire in tempi non biblici, in questi periodi di ristrettezze, ritengo importante poter ricorrere ad alcuni tipi di collaborazione retribuita percentualmente, che consentirebbero un ritorno economico ai tecnici che se ne occupano. La collaborazione a progetti sia europei sia ministeriali, secondo alcune correnti impostazioni, consentirebbe una ripartizione delle spese generali (nelle università vi sono state progettazioni ed applicazioni della ripartizione finanziaria secondo diversi modelli, come ad es.: 90 % al progetto; 5 % agli ideatori; 5 % al personale impegnato).
Si dovrà considerare, e chiedere con determinazione, il rafforzamento anche numerico dei gruppi operativi allinterno dei nostri uffici (si pensi alla mole di lavoro del CGA, delle segreterie studenti e di direzione lelenco sarebbe lungo). Il riconoscimento del lavoro compiuto dovrebbe trovare, a mio avviso, anche questo tipo di riscontro.
Nel segno della continuità e dellinnovazione
Sarà importante, e significativo, dare seguito a tutti quei progetti e manifestazioni, cicli dincontri a tema, che hanno dato alla nostra Facoltà uno speciale contrassegno di vivacità e di prestigio culturale – grazie alla capacità progettuale del Preside ed alla fattiva partecipazione dei Colleghi. Quanto già previsto nei progetti culturali di lungo periodo, come ad esempio il ciclo de I PORTOLANI, continuerà la sua fortunata navigazione, che mi vedrà sempre favorevole.
Il proseguimento attuativo del Master, cui il Consiglio di Facoltà ha già dato parere positivo, dovrebbe seguire il proprio iter naturale, secondo le linee tracciate.
Considerato che un titolo conseguito con un Master possiede un suo prestigio e valore reale soltanto in vista di obiettivi occupazionali concretamente definiti, promuoverei in futuro soltanto listituzione di Master che abbiano in vista tali traguardi, non facili per una Facoltà umanistica che non potrebbe trarre quel tipo di finanziamento necessario da gruppi o aziende industriali.
Mi sentirei di proporre alcune formule di Master, legate alle competenze presenti nella nostra Facoltà e che prefigurano degli sbocchi professionali mirati.
Personalmente, considerato il successo della nostra Scuola di Lingua e cultura italiana per stranieri ed il prezioso impegno dei colleghi, docenti dei corsi, contemplerei molto favorevolmente listituzione di un Master sulla Didattica dellitaliano come lingua non materna. Le richieste di figure professionali con tale competenza sono al momento molto alte, soprattutto allestero (per quanto di mia diretta conoscenza, nel Nord-America ed in molti paesi asiatici).
Altrettanto rilevante potrebbe essere un Master sulla Formazione a distanza supportata dalle tecnologie (eLearning), per formare esperti altamente richiesti nel settore della formazione in strutture scolastico-universitarie, in società di consulenza. Tale Master potrebbe trovare un solido punto di riferimento logistico e didattico nel Centro Linguistico Multimediale di Ateneo, ormai avviato grazie agli sforzi tenaci di chi ha assunto la conduzione.
Nellambito dellampliamento delle nostre convenzioni esterne, ritengo di rilievo la disponibilità offerta dal Comune di Bronte a valutare proposte di collaborazione. Come sede eventuale di Master, per ospitalità di seminari o incontri residenziali, Bronte e la sua Ducea di Nelson offrirebbero un contesto altamente significativo.
Vi prego di perdonare il mio gusto del paradosso, che minduce, per chiudere con un pensiero positivo, a ricorrere ancora alle note di una geremiade, stavolta non di matrice biblica ma legata alla nostra storia, alle vicende del nostro Siciliae Studium Generale.
Il 18 ottobre 1445, nella prima prolusione dellUniversità di Catania, intitolata Sermo de laude scientiarum sed praesertim Theologiae, lumanista e teologo Pietro Geremia dà voce alle proprie ferventi speranze che nella nuova università maestri e allievi possano ritrovare le vere sorgenti della sapienza e della conoscenza, perché soltanto così, dice, si potrà esser sazi di scienza, godere di un possesso sicuro, conseguire la felicità.
I tempi di oggi non consentirebbero allumanista di vivere esclusivamente secondo i principi delleclettico Geremia ma personalmente ritengo che la qualità della nostra vita accademica potrà mantenere i segni dellantico rispetto se ci atterremo ad alcuni dei suoi enunciati, soprattutto agli inscindibili principi di eleganza intellettuale e dirittura morale.