Un nuovo e tecnologico living lab, il lancio di una piattaforma online di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, due giorni di incontri e riflessioni per fare il punto e migliorare ancora. Il tutto, dopo le esperienze di formazione e lavoro retribuito per 104 giovani siciliani. Sono i risultati del progetto MEN – Excellent Mediterranean Net, finanziato dal programma Interreg V-A Italia Malta dell’Unione Europea, che da Acireale, nel Catanese, ha coinvolto e seguito passo dopo passo ragazzi e ragazze da tutte le province siciliane nella loro esperienza di lavoro nella vicina e ricca isola del Mediterraneo.
Un progetto «classificato al primo posto della graduatoria regionale – spiega Anna Privitera, direttrice del Gal Terre di Aci, soggetto che si è occupato di coordinare – Dobbiamo andarne fieri». E che per la prima volta ha portato la struttura della Regione Siciliana che si occupa di gestire i finanziamenti europei a collaborare con una vasta pluralità di soggetti, tra cui diversi istituti superiori siciliani. Una novità, nella gestione burocratica dei voucher da assegnare mensilmente ai ragazzi, che ha portato alla creazione di un gruppo apposito anche all’interno del Comune di Acireale, soggetto capofila del progetto. Esperienza insomma ricca di spunti e nuove competenze per il territorio, che gli animatori si dicono già pronti a replicare e migliorare. Soprattutto nella capacità di attrarre, allo stesso modo, giovani maltesi in Sicilia.
Con l’occasione è stato anche inaugurato il nuovo living lab delle Aci, nei locali della ex scuola di via San Giovanni Nepomuceno 8 ad Acireale. Un evento a cui ha partecipato anche l’assessore alle Attività produttive della Regione siciliana Edy Tamajo, accompagnato da Carmelo Frittitta, dirigente generale del settore, dal deputato acese Nicola D’Agostino e dal presidente del Gal, nonché sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo. Il nuovo spazio è stato progettato per accogliere laboratori di sviluppo di nuovi prodotti e servizi con la presenza di una stampante 3d, la terza più grande del Meridione, a disposizione di imprenditori e artigiani. In cantiere anche laboratori d’arte, di innovazione sociale – pure con iniziative di welfare di prossimità – e legati alla realtà aumentata come strumento per la fruizione di beni paesaggistici, architettonici e archeologici.
A dare un piccolo assaggio di come la realtà aumentata possa aiutare nella fruizione culturale e turistica è la presenza nel comitato scientifico di Daniele Malfitana, archeologo e docente di Unict, e l’esperienza del living lab dell’università di Palermo, presente all’incontro con la docente e coordinatrice Rossella Corrao e il dottorando Kevin Aaron Castro Morales. I quali hanno presentato – e fatto provare alle autorità presenti – l’esperienza di un volo sulla città di Palermo e di una passeggiata tra i suoi monumenti Unesco, con l’opportunità di viverli anche come si suppone si mostrassero secoli fa. Oggetti preziosi compresi: come il camaleuco di Costanza d’Aragona – la corona a cuffia e pendagli ritrovata nella sua tomba e oggi conservata nel tesoro della Cattedrale di Palermo – o gli orecchini della stessa regina, prezioso esempio di oreficeria normanna, oggi custodito nella galleria di Palazzo Abatellis della Regione Siciliana. Il tutto parte del tour virtuale Palermo Norman Treasure, sviluppato dal dipartimento di Architettura di UniPa con un progetto di cooperazione internazionale.
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