Titolare di una azienda agricola, il 32enne Angelo Laposata siede tra gli scranni dell'opposizione. Per il sindaco Pippo Gianni è stato un «atto violento e intimidatorio». Per lui un corto circuito. «Non c'è motivo e, in caso, perché bruciare un pick-up vecchio?»
Priolo, in fiamme l’auto di un consigliere comunale «Non credo che si sia trattato di una intimidazione»
«Respingiamo con fermezza atti violenti e intimidatori come quello perpetrato ai danni del consigliere comunale Angelo Laposata, al quale nella notte è stata data a fuoco un’auto parcheggiata sotto casa». A fare l’annuncio nel pomeriggio è stato il sindaco di Priolo Gargallo Pippo Gianni con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
L’episodio è successo in via Megara Iblea tra le 2.30 e le 3 di notte. «Mi ha svegliato un vicino di casa – racconta a MeridioNews Laposata – e, quando sono uscito, le fiamme avevano già bruciato tutta la parte anteriore. Questa mattina sono andato a sporgere denuncia contro ignoti ma, secondo me, si è trattato di un corto circuito e non di un atto intimidatorio». Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Siracusa e le cause dell’incendio sono ancora in fase di accertamento.
Titolare di una azienda agricola a cui ha dato vita in un pezzo di terra ereditato, il 32enne è consigliere comunale di opposizione – eletto nella lista Prospettiva Priolo Gargallo che sosteneva il candidato sindaco Alessandro Biamonte – da circa due anni.
«Accanto al vecchio pick-up che uso per lavoro – spiega Laposata – erano parcheggiate anche altre due mie macchine che hanno più valore e sono più nuove. Avrebbero potuto bruciare quelle se avessero voluto colpirmi». Nessuna particolare battaglia intestata a livello politico e niente nemmeno di personale o lavorativo a cui legare questo episodio.
«Non mi viene in mente nessun motivo per cui qualcuno avrebbe potuto compiere un gesto del genere – dice il consigliere – L’unica cosa che mi pare strana, è l’orario in cui è successo». Nella zona ci sono le telecamere di videosorveglianza di un’attività commerciale. Adesso, saranno gli inquirenti a fare luce su quanto accaduto.