La vicenda risale alla primavera 2013, quando la commissione consiliare di vigilanza si sarebbe impegnata per ostacolare l'iter di richiesta. Evitando di incontrare uno dei promotori. Adesso i magistrati vogliono vederci chiaro. Ad aver ricevuto la notifica di chiusura delle indagini anche l'allora presidente del consiglio
Priolo, consiglieri impedirono referendum su gettoni Procura indaga nove persone: «Tolto diritto di voto»
Avrebbero impedito di promuovere un referendum per chiedere l’abbassamento del valore del gettone di presenza dei consiglieri comunali. Sono nove le persone a cui gli agenti del commissariato di Priolo Gargallo, al termine delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Tommaso Pagano, hanno notificato un provvedimento di conclusione indagine. I componenti della commissione consiliare di vigilanza, infatti, avrebbero ostacolato il percorso verso il referendum popolare decidendo di non incontrare il promotore, con una delibera del 23 marzo del 2013 che, secondo gli accertamenti compiuti durante il periodo di indagini, violerebbe lo statuto e il regolamento per l’istituzione di referendum consultivi.
Secondo gli inquirenti, tale delibera avrebbe privato i cittadini dell’esercizio del loro diritto di voto e avrebbe, inoltre, permesso ai consiglieri – alcuni dei quali membri della stessa commissione di vigilianza – di continuare a «percepire un gettone di presenza indebito, perché quantificato in misura superiore al limite normativamente previsto». Nelle attività d’indagine risultano coinvolti per abuso d’ufficio anche l’allora presidente del Consiglio comunale, Valenti Orazio, e il vicesegretario comunale e responsabile del settore Affari Generali.