Elettori e simpatizzanti sono stati chiamati a scegliere chi sarà il nuovo segretario tra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. A Gela sono intervenuti i carabinieri, dopo che sono state trovate schede già votate. A Catania c'è chi ammette di aver ricevuto i due euro da altri così da potere partecipare al voto
Primarie Pd: urne chiuse, attesa per inizio spoglio Code ai gazebo, non sono mancate le polemiche
Si stanno chiudendo in questi minuti i gazebo che hanno ospitato oggi le primarie del Partito democratico. Nell’Isola sono stati circa 400 i punti allestiti in città e paesi, per accogliere le preferenze di elettori e simpatizzanti, interessati a scegliere chi dovrà guidare il partito nel prossimo futuro. Con all’orizzonte le elezioni politiche del prossimo anno.
Tre i pretendenti alla carica di segretario: l’uscente ed ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, l’attuale ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e il governatore della Puglia Michele Emiliano. Alla consultazione popolare si è arrivati dopo che il voto è stato espresso all’interno dei singoli circoli. Lo spoglio dovrebbe iniziare dopo la chiusura delle urne.
La giornata ha visto votare decine di migliaia di siciliani, con code in diverse città. Non sono mancate le polemiche. A Gela, i carabinieri sono dovuti intervenire per riportare la calma dopo che alcuni sostenitori hanno denunciato l’arrivo di un plico con all’interno schede già votate. Le schede sarebbero state fatte votare nel circolo cittadino a coloro che – anziani perlopiù – non avevano raggiunto il gazebo. A riguardo, il senatore Beppe Lumia ha dichiarato: «Bene abbiamo fatto a denunciare le irregolarità isolando il plico, ma non si può assolutamente invalidare il voto perché si consumerebbe una doppia ingiustizia, si metterebbe una pietra sopra sull’irregolarità e si impedirebbe ai cittadini di esprimere il proprio voto».
Come in altre occasioni, ha fatto discutere la presenza ai seggi di persone che, pur dichiarando di non essere particolarmente interessati al Partito democratico, hanno deciso di esprimere la propria preferenza. Nell’Isola, questo fenomeno quest’anno si sarebbe amplificato, in seguito più o meno recente ingresso nel partito di politici con un passato distante dal Pd. In tal senso, a Catania c’è chi ha anche ammesso di avere ricevuto da altri i due euro per andare a votare.