Conclusi i lavori per la creazione di un mini giardino nello slargo in centro, che mettono la parola fine ad una vicenda che si trascinava dal 2009. In programma interventi anche a piazza Principe di Camporeale e all’incrocio tra le vie Abruzzi e Madonie
Prima parcheggio, poi cantiere, ora un’aiuola La seconda chance di piazza Vittorio Bòttego
Una piccola riqualificazione giunge al termine a piazza Vittorio Bòttego, in pieno centro, a pochi passi da via Roma e piazza San Domenico. Infatti è stata ultimata una aiuola che abbellisce uno spazio finora anonimo, o peggio. Infatti, per gran parte della sua storia, questa piazza – che si trova all’intersezione tra le vie Napoli e Bari, ed è intitolata alla memoria di un esploratore in Africa della seconda metà dell’800 – è stata un semplice slargo dove posteggiare le auto alla bell’e meglio.
Poi nel 2009 si ripercorre la solita storia di molti luoghi a Palermo: viene concessa una temporanea occupazione di suolo pubblico, autorizzata dal Comune per la collocazione di mezzi – tra le quali una grossa gru – e materiali da cantiere propedeutici al restauro di palazzo Gualtieri Avarna (che si affaccia sia sulla piazzetta che su via Roma). Questa autorizzazione scade a luglio del 2010, ma la palizzata in legno resta lì, e a nulla servono le contestazioni di occupazione abusiva rivolte dalla polizia municipale, dato che nel frattempo la ditta appaltatrice – la società “Aurora Costruzioni” – fallisce. Tra fine 2014 e inizio 2015 viene rimossa la gru, ma il cantiere abbandonato rimane, e così il temporaneo diventa definitivo. Solo qualche mese fa, lo scorso febbraio, dopo il pressing di cittadini e I Circoscrizione, il Comune incarica il Coime della rimozione della recinzione.
Viene così demolita la base in cemento che serviva alla gru e recintata l’area, che comunque il 19 febbraio viene posta sotto sequestro preventivo da parte dei vigili urbani. Inizia quindi un’altra pausa che si protrae fino ad inizio maggio, quando con la rimozione dell’asfalto inizia la riqualificazione dell’area, portata avanti dagli operai comunali. Nasce così un’aiuola di forma triangolare con piantumato un esemplare adulto di Tilia platyphyllos (tiglio nostrano), oltre a varie piantine decorative, ed inframezzata da un corridoio lastricato in travertino, dove trovano spazio anche un paio di sedute in pietra. Istituito anche il divieto di sosta tutto attorno all’aiuola.
Per un lavoro che giunge al termine, ce ne sono altri che continuano: sempre il Coime sta ultimando un altro paio di spazi verdi, a piazza Principe di Camporeale e all’incrocio tra le vie Abruzzi e Madonie. In quest’ultimo caso si tratta del rifacimento di una piccola isola di traffico quadrangolare, dove il marciapiedi era stato sollevato dalle radici dei quattro esemplari di Chorisia speciosa, e rimaneva un buco lasciato dalla rimozione di una palma uccisa dal punteruolo rosso. Adesso, a lavori quasi completi, l’area si presenta con aiuole più grandi, per lasciare spazio agli apparati radicali, e alcune panchine in pietra, uguali a quelle dell’asse Maqueda-Vittorio Emanuele, che sostituiscono quelle metalliche preesistenti.
Invece a piazza Principe di Camporeale continua un altro cantiere storico, la riqualificazione della villetta. Un’operazione per strappare al degrado un’area verde con alle spalle un secolo di vita e un decennio di abbandono, legato alla cantierizzazione di una sua parte per la realizzazione del collettore fognario sud-orientale. I primi lavori sono stati intrapresi dal Coime nell’agosto 2017, con la rimozione dei rifiuti (l’area era diventata una mini discarica e dimora notturna di senzatetto) e del verde anomalo. Quindi sono stati rifatti il muretto perimetrale e realizzati dei gradini d’accesso. Ora dopo uno stop di alcuni mesi, durante i quali si sono concertati con la Sovrintendenza i passi successivi, i lavori sono ripresi ed attualmente gli operai, dopo aver sostituito i gradini con degli scivoli, stanno definendo i vialetti interni in tufina, sulla scorta del vecchio disegno della villetta, come riscontrabile in alcune foto di inizio ‘900. Successivamente sarà il turno della piantumazione di nuove essenze arboree per colmare gli ampi spazi vuoti (a gennaio un grosso pino è caduto per via del maltempo), e della collocazione di arredi.