Si tratta solo del primo, formale, passo, ma Catania attende un nuovo strumento urbanistico da decenni e così c'è comunque da festeggiare. Il consiglio comunale approva le linee guida volute dall'amministrazione, integrate da decine di emendamenti
Prg Catania, approvate in nottata le direttive generali Pogliese esulta. Adesso l’iter per lo schema di massima
Intorno all’1.30 si è chiuso il tribolato percorso delle direttive generali per il futuro Piano regolatore generale di Catania. E può esultare, dopo aver faticato, il sindaco Salvo Pogliese. Le linee guida che sembravano aver davvero frantumato la maggioranza consiliare passano invece con 20 voti favorevoli su 25 presenti in aula. È l’epilogo della guerra degli emendamenti che aveva portato a qualche rinvio e che ieri ha portato all’esame dell’aula ben 166 emendamenti. Molti respinti o ritenuti inammissibili, molti altri «fatti propri» dall’amministrazione comunale e approvati per la gioia di gruppi consiliari finora insofferenti come Forza Italia e Grande Catania.
Il sindaco ha poi affidato le sue sensazioni a un comunicato: «Non esito a definire questo momento uno spartiacque rispetto al passato, un atto concreto per recuperare parte del tempo inspiegabilmente perduto, un immobilismo che abbiamo impedito a qualcuno di perpetuare evitando altri danni alla città». Chiara la stoccata all’opposizione e all’ex primo cittadino Enzo Bianco, in aula assai ficcante nei confronti della maggioranza prima di abbandonare i lavori. Per Pogliese, in soldoni, se Catania aspetta un Prg da cinquant’anni la colpa non può certo essere di un’amministrazione insediatasi a giugno 2018.
Le direttive generali approvate ieri dal Consiglio costituiscono «il primo step» per la redazione del nuovo Prg. Adesso il Comune dovrà pensare a scrivere lo schema di massima dello strumento urbanistico. «Sempre con il sistema del confronto aperto e partecipato», promette il sindaco. Tra le linee guida aggiornate grazie agli emendamenti dei consiglieri, figurano indirizzi su saldo zero del consumo del suolo anche attraverso la delocalizzazione dei volumi esistenti e la rigenerazione urbana di periferie e centri storici. «Particolare attenzione – sottolinea l’amministrazione è data al sistema della mobilità e dei trasporti, attraverso il tema prioritario dell’intermodalità». Come anche suggerito da alcuni emendamenti, si dovrà tener conto della programmazione e delle opere in corso di realizzazione di ferrovia, aeroporto, porto, metropolitana Fce e Amt.
Infine, spazio alle migliori soluzioni per la riqualificazione del waterfront, ricreando un sistema di relazioni tra la città, il porto, la ferrovia, anche valutando gli esiti del concorso internazionale di idee in corso di espletamento», ma anche azioni volte alla «mitigazione dei rischio sismico, idrogeologico e climatico».