A meno di una settimana di distanza dal violento caso di cronaca che ha colpito la città, gli agenti della Squadra Mobile hanno fermato un giovane tunisino, già noto alle forze dell'ordine. Dopo la sua confessione si punta ad individuare il resto della banda. Gli oggetti sacri trafugati sono stati riconsegnati
Prete picchiato e rapinato allo Zen, fermato 19enne Sperava in ricco bottino, recuperato il tabernacolo
Credeva davvero di trovare un ricco bottino in una chiesa dello Zen. Si tratterebbe di uno dei componenti della banda che martedì scorso ha aggredito e rapinato Miguel Pertini, sacerdote della parrocchia di San Filippo Neri nel popoloso quartiere di Palermo. Gli agenti della Squadra mobile e del commissariato di San Lorenzo, coordinati dal procuratore aggiunto Corselli e dal sostituto Bologna, hanno fermato Sami Ben Lazrag diciottenne, tunisino, noto alle forze dell’ordine. E’ accusato in concorso con altri di aver commesso la violenta rapina aggravata dalle lesioni provocate al parroco e al padre ottantenne.
La dinamica dell’assalto è stata ricostruita grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della parrocchia. Il 19enne intercettato a bordo di un’auto nelle vie del popoloso quartiere è riusciti in un primo momento a dileguarsi tra i padiglioni dello Zen, ma è stato rintracciato poco dopo. In commissariato ha ammesso di aver preso parte alla rapina insieme ad altri complici in una notte di follia, nella convinzione di trovare in chiesa un ricco bottino. In realtà le pissidi e le patene contenuti all’interno del tabernacolo erano in ottone, dunque di scarso pregio commerciale ma di altissimo valore spirituale. Tutti gli oggetti rubati sono stati recuperati e restituiti a un sacerdote incaricato dall’arcivescovo di Palermo.
Una rapina violenta che ha destato preoccupazione mista ad indifferenza tra gli abitanti del quartiere, mentre al contrario ferma è stata la condanna delle istituzioni. Lo scorso martedì, intorno alle 4.45 circa, in quattro con il volto coperto da cappucci e sciarpe, sono entrati nella chiesa di via Fausto Coppi, forzando la porta di ingresso della canonica. Dopo aver trafugato il tabernacolo contenente due pissidi e quattro patene con circa trecento ostie consacrate, hanno fatto irruzione nei locali dell’attigua casa canonica, raggiungendo ai primo piano i genitori del sacerdote, ospiti del figlio in occasione delle festività natalizie. Dopo aver picchiato l’anziano padre di don Miguel Pertini, i quattro si sono impossessati di gioielli e denaro. Sentendo le urla degli anziani genitori, il parroco si è precipitato al piano di sotto, trovandosi di fronte il branco, che lo ha aggredito colpendolo ripetutamente alla schiena e al volto.
Poi sotto la minaccia di una pistola, il sacerdote è stato costretto a inginocchiarsi e a camminare in ginocchio lungo il corridoio del primo piano. Alla vista del padre riverso per terra, don Pertini nell’istintivo gesto di avvicinarsi per proteggerlo, è stato colpito violentemente da tutti e quattro i malviventi, che chiedevano con insistenza di consegnare il tesoro della chiesa. Dopo essersi impossessati di 150 euro e 5000 pesos argentini in contante, di una fede, una catenina e bigiotteria, di un orologio e un notebook, il commando si è dato alla fuga, facendo perdere le tracce. Le indagini sono scattate immediatamente e adesso, dopo il primo fermato, si tenta di individuare il resto della banda.