La Procura di Palermo ha chiesto per la seconda volta l’archiviazione dell’inchiesta a carico il generale dell’Arma Antonio Subranni, l’ex sottufficiale Carmelo Canale e altri due esponenti dei carabinieri, accusati di favoreggiamento per i presunti depistaggi sulla morte di Peppino Impastato. La prima istanza da parte dei magistrati palermitani era stata rigettata dal gip Maria Pino già nell’ottobre del 2012, con la richiesta di nuovi accertamenti.
A tirare in ballo, dopo oltre 30 anni, il nome Subranni nella vicenda Impastato è stato il pentito Francesco Di Carlo, il quale ha raccontato ai magistrati che furono Nino e Ignazio Salvo, imprenditori mafiosi di Salemi, a rivolgersi all’ex capo del Ros per fare chiudere l’indagine sulla morte dell’attivista di Cinisi. Subranni è sotto processo per minaccia a corpo politico dello Stato nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.
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