Un riconoscimento per il suo spirito innovatore anche in termini di approccio nuovo alla didattica. Un percorso, quello della professoressa, tracciato nel solco dell'impegno civico di don Pino Puglisi, in un quartiere complesso
Premio De Mauro, vince la dirigente dell’Ics Sperone-Pertini Di Bartolo: «Aprire delle finestre sul mondo ai nostri ragazzi»
Nomi illustri tra i finalisti e nessuna anticipazione prima della giornata di premiazione. La dirigente dell’Ics Sperone-Pertini Antonella Di Bartolo non pensava di avere l’opportunità di vincere, eppure eccola là al Campidoglio a ricevere il premio speciale Tullio De Mauro nell’ambito del Global Junior Challenge, dedicato al linguista dalla Fondazione Mondo Digitale. Un premio che per la dirigente assume ancora più valore perché consegnatole dalla professoressa Ferretti De Mauro, che un tempo era stata la sua docente di Linguistica Generale all’università.
Una boccata d’ossigeno che arriva da Roma fino al quartiere della periferia palermitana, lo Sperone, troppo spesso ricordato solo per lo spaccio di droga ma dove don Pino Puglisi ha seminato bene il terreno, sperando che un giorno la gente che ci abita, i giovani, ne avrebbero raccolto i frutti. Per il suo impegno in quel territorio la professoressa Di Bartolo ha scelto quella scuola e non altre. Ispirandosi all’impegno civico di padre Puglisi, cerca con tutte le forze di immaginare per gli oltre mille ragazzi nuovi modi di «aprire finestre sul mondo» come ama dire. Che significano opportunità e una visione diversa del futuro.
«Ero certa che non avrei vinto – afferma la professoressa Di Bartolo a Meridionews – ero seduta in uno degli scranni dell’aula Giulio Cesare e quando è stato fatto il mio nome ho raggiunto queste persone con le gambe che mi tremavano. Di solito non cedo facilmente alle mie sensazioni del momento ma questa volta ero veramente emozionata. Alla fine la candidatura è stato un modo per riflettere su ciò che è stato fatto e ciò che bisogna fare. Questo riconoscimento dà soddisfazione al lavoro di tutti: ragazzi, famiglie, docenti e personale scolastico. Non è soltanto un premio dato al dirigente innovatore ma alla scuola nel suo complesso». Durante il periodo di permanenza a Roma si è svolto anche un workshop diviso in due tranche: la mattina c’è stato un intervento di Alfonso Molina, direttore scientifico della fondazione Mondo digitale e nel pomeriggio si è svolto poi il Lego serious play, una tecnica innovativa che utilizza i lego per discutere su un progetto comune, scritto poi dalla fondazione in un documento.
«Mi ha fatto ridere e anche pensare la motivazione che accompagnava il premio “per la tenacia visionaria”. È bello che la nostra realtà cittadina venga presa in considerazione e la nostra sia emersa come una strada percorribile, anche se in giuria non c’era nessun siciliano». La dirigente si diceva, si è sempre ispirata al lavoro di don Puglisi nel suo aspetto laico, dal punto di vista dell’impegno civico, anche se resta nell’aria qualcosa di positivo e inspiegabile: «Il 15 settembre, giorno della nascita e della morte di padre Puglisi – conclude – succedono sempre cose belle nella nostra scuola. Sarà un caso? Forse no».