Precari: ‘stabilizzazione’ presso le società collegate alla Regione siciliana?

‘Stabilizzazione’ nelle società regionali per i circa 750 precari che prestano servizio degli uffici della stessa Regione? L’indiscrezione circola da qualche giorno senza, però, trovare conferme ufficiali. Ad accelerare verso questa ipotesi sarebbe lo scenario politico e amministrativo che si prospetta nell’immediato e, soprattutto, a partire dal 2013.

Nell’immediato la preoccupazione sembrerebbe rientrata. E’ noto che, con la legge che proroga l’esercizio provvisorio della Regione anche per aprile, c’è anche la proroga di un mese per i 750 pecari. La copertura finanziaria sembra piuttosto aleatoria, e questo predisporrebbe l’articolo di legge a un’eventuale impugnativa (il commissario dello Stato si dovrebbe pronunciare la prossima settimana).

Tuttavia, ciò potrebbe anche non verificarsi, sia perché questi lavoratori svolgono servizi importanti (si pensi alla Protezione civile, ma anche agli uffici che si occupano dei Piani regolatori generali dei Comuni presso l’assessorato al Territorio e Ambiente), sia perché, in ogni caso, dovrà essere trovata una soluzione, perché, a partire dal prossimo anno, la legge non consente più proroghe.

Nel passato, anche recente, è stato fatto il tentativo di ‘stabilizzare’ questo personale presso gli uffici della Regione. Ma il provvedikento è stato impugnato dal commissario dello Stato per mancata copertura finanziaria. Da qui, stando a indiscrezioni, le trattative ‘riservate’ con le organizzazioni sindacali per avviare la ‘stabilizzazione’ presso le società collegate alla Regione. Magari a partire da maggio di quest’anno.

Tale ipotesi non è mai stata vista bene dagli stessi dipendenti che, forse, ipotizzerebbero qualcosa di più ‘sostanzioso’. Fino ad oggi anche gli stessi sindacati confederali si sono dichiarati contrari alla ‘stabilizzazione’ di questo personale precario presso le società collegate alla Regione.

Ora, però, lo scenario sarebbe mutato. Un mese di proroga pr i contratti di questi dipendenti – il riferimento è all’attuale mese di aprile – potrebbe anche passare in ‘cavalleria’. Dopo, però, potrebbero cominciare i problemi, alla luce, anche, delle ormai imminenti dimissioni del governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo. E poiché non è ancora chiaro se il governo siciliano andrà via per le dimissioni del presidente della Regione o per scioglimento coatto dell’Assemblea regionale siciliana (nel caso di mancata approvazione del bilancio), anche i sindacati confederali starebbero valutando l’ipotesi di ‘chiudere’ prima la questione dei 750 precari, anticipando la ‘stabilizzazione’, anche – se non ci sarà di meglio – nelle società collegate alla Regione.

Si tratta, ovviamente, di un’indiscrezione. Si dà per scontato, comunque, che i 750 precari – se la ‘stabilizzazione presso le società collegate alla Regione si dovesse materializzare – manterrebbero tutti i diritti e le stesse retribuzioni attuali.

 


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