Il Senato ha bocciato l'emendamento della Finanziaria che avrebbe permesso la proroga dei contratti per i dipendenti degli enti in dissesto. La Regione pensa quindi con urgenza a un'alternativa: quella che sembra più percorribile è l'assunzione nella partecipata che verrebbe trasformata in ente pubblico non strumentale
Precari a rischio, il governo pensa a un piano B Alla Resais i lavoratori dei Comuni in dissesto
Una giunta regionale-lampo, convocata d’urgenza nel momento in cui ieri sera il Senato ha bocciato l’emendamento alla manovra finanziaria che avrebbe consentito la proroga dei precari dei Comuni siciliani. Non tutti, beninteso, perché per l’esercito di dipendenti con contratti a tempo determinato negli enti locali c’è tempo fino al 31 dicembre per la proroga «e la copertura finanziaria da parte della Regione c’è già», assicura l’assessore regionale alla funzione pubblica, Luisa Lantieri.
«Il problema rispetto a quell’emendamento – racconta ancora l’esponente della giunta Crocetta – riguarda invece i precari dei circa venti Comuni in dissesto: è per loro che il testo unico degli enti locali vieta qualunque forma di rinnovo dei contratti a tempo determinato e nonostante la copertura finanziaria sia garantita, la Regione non può intervenire in alcun modo, per questo si sarebbe resa necessaria una deroga da parte del Senato». Ma palazzo Madama ha sbattuto la porta in faccia alla Sicilia e bisognava trovare una soluzione in fretta. Ecco allora l’esigenza di una giunta convocata d’urgenza per trovare una exit strategy e non far perdere il lavoro a una considerevole fetta di precari nell’anno della lunga campagna elettorale.
L’ipotesi al vaglio della giunta, come già messo nero su bianco nella bozza della Finanziaria regionale, sarebbe quella di accelerare il percorso di riconversione della partecipata Resais in un ente pubblico non strumentale, che possa assumere i precari dei Comuni in dissesto stabilizzandoli e impiegandoli nuovamente negli enti locali. A confermare questa direzione anche il governatore della Regione, Rosario Crocetta, che in una nota ammette che «il problema più serio è legato alla mancata deroga, per la mancata approvazione degli emendamenti al Senato per i Comuni in dissesto. Per i lavoratori di questi Comuni stiamo elaborando un’apposita norma da applicare, nel caso in cui la norma nazionale non dovesse rientrare, prima del 31 dicembre 2016, nella legge mille proroghe. Speravamo tanto nella legge di deroga per i Comuni in dissesto e in disequilibrio finanziario, ma purtroppo la situazione attuale non ci consente di fare meglio». Il riferimento alle conseguenze del referendum è del tutto evidente. Non a caso Crocetta sottolinea ancora: «Tutti prendano atto che il governo regionale sta facendo ogni cosa possibile per potere risolvere i problemi dei precari. Non consentiremo alcun massacro sociale, la difesa dei lavoratori è prioritaria».
Già la prossima settimana la giunta dovrebbe approvare la Finanziaria da presentare all’Ars: secondo Crocetta in questa fase immaginare elezioni anticipate sarebbe da irresponsabili «pur non avendo alcun timore della verifica elettorale». «Invito tutti – conclude Crocetta – a una maggiore coesione, eliminando i contrasti politici per lavorare per il bene della Sicilia e dei siciliani».