In quasi 400 sono sbarcati nel porto del Ragusano nel fine settimana. Soccorsi da una nave tedesca e dalla marina militare italiana. Subito dopo le operazioni di sbarco, due gruppi di poliziotti hanno cominciato le indagini per rintracciare gli organizzatori dei viaggi. Individuando due cittadini del Senegal e tre del Gambia. Guarda il video
Pozzallo, fermati cinque presunti scafisti «Sappiamo navigare, ma non usare il satellitare»
Sono stati fermati in cinque per gli ultimi viaggi attraverso il Canale di Sicilia e verso il porto di Pozzallo, uno venerdì e l’ultimo ieri, soccorsi da una nave tedesca e dalle autorità italiane. Un gommone era condotto da Itrisa Dialo, cittadino del Gambia, classe 1992, mentre l’altro veniva guidato da un equipaggio di quattro persone, senegalesi al timone e gambiani alla bussola e satellitare: Khalifa Diop, nato in Senegal nel 1993, Bailo Diallo, nato in Gambia nel 1995, Mustafa Cisse, nato in Senegal nel 1995, e Steflo Bee, nato in Gambia nel 1996. I cinque avrebbero avuto dei contatti in Libia, dove sono stati organizzati i viaggi.
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Venerdì una nave tedesca aveva soccorso e condotto quasi 300 migranti a Pozzallo, a bordo di un gommone guidato da Itrisa Dialo. Ieri invece è stata una nave militare italiana a condurre in porto un altro gommone di circa 12 metri con 98 migranti – tra cui tre donne e un presunto minore -, partiti dalle coste libiche e condotti nel viaggio dagli altri quattro fermati. In entrambi i casi, le persone arrivate ieri mattina intorno alle 8.30 nel Ragusano provengono dall’Africa sub-sahariana.
Le indagini sui due sbarchi sono state svolte da due diversi gruppi investigativi. Gli agenti di uno dei team hanno individuato lo scafista del viaggio concluso venerdì, che ha confessato. Mentre l’altro gruppo della squadra mobile ragusana è arrivata a chiudere il caso grazie alla confessione di uno dei quattro, di nazionalità senegalese, che ha accusato i compagni. «Noi sappiamo navigare per mare perché siamo pescatori – avrebbe raccontato agli investigatori – ma non abbiamo idea di come si usano bussola e telefono satellitare, quindi i libici hanno diviso i compiti assoldando anche i gambiani».