Secondo quanto riferisce la squadra mobile di Ragusa, la mattina del 30 giugno, alle 8.20, un motopesca tunisino ha contattato la sala operativa di Lampedusa segnalando la presenza di un barchino in difficoltà
Pozzallo, 42 migranti arrivano con motovedetta della Gdf Salvati da Guardia costiera, fermati due presunti scafisti
La polizia di Ragusa ha arrestato due migranti tunisini, accusati di essere gli scafisti dell’imbarcazione con a bordo 56 persone, salvata a largo di Lampedusa dalla Guardia costiera italiana. La notte scorsa i sopravvissuti sono arrivati a Pozzallo a bordo di una motovedetta della Guardia di finanza e sono stati portati nell’hotspot.
Secondo quanto riferisce la squadra mobile di Ragusa, la mattina del 30 giugno, alle 8.20, un motopesca tunisino ha contattato la sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lampedusa segnalando la presenza di un barchino carico di migranti a Sud delle isole Pelagie. Alle 11.30 il mezzo sarebbe stato avvistato in acque Sar italiane e sarebbero partite le operazioni di soccorso. I migranti sono in gran parte provenienti dalla Costa D’Avorio e da altre regioni del centro Africa. Le 14 persone bisognose di cure sono state subito trasferite a Lampedusa, mentre i restanti 42 sono stati trasferiti sulla motovedetta della Finanza che li ha condotti a Pozzallo, dove sono arrivati alle 23.30 di ieri.
Nell’hotspost la polizia, grazie al supporto degli interpreti, ha interrogato i migranti, giungendo all’individuazione dei due tunisini, entrambi maggiorenni, come scafisti. I migranti hanno raccontato di essere partiti dalle coste libiche e di aver pagato in media mille euro ciascuno, ricevendo qualcosa da mangiare prima della partenza e poi un po’ d’acqua durante la traversata durata 48 ore, prima a bordo di un gommone e poi sul barchino in legno fermato dalla Guardia costiera.