Rientra nel fitto programma del bando I Art una riqualificazione che per la città di Catania sarebbe inedita: quella degli otto silos presenti al porto. Gli stessi che oggi servono da spalla per i pannelli pubblicitari verranno trasformati in altrettante opere d’arte grazie al lavoro che verrà svolto – dal 21 al 30 giugno – da sette street artist internazionali. Le opere – diverse ma omogenee perché ispirate tutte all’unico tema di miti e leggende del Mediterraneo – saranno realizzate in undici giorni e interesseranno le facciate dei silos sia vista città che vista mare. I bozzetti verranno presentati a Catania da Giuseppe Stagnitta, curatore dell’evento, all’assessorato alla Cultura. Sul progetto – che farà parte del tour virtuale di Google tra opere d’arte e beni – verrà anche realizzato un film-documentario con la regia di Nicolaj Pennestri.
«Le opere saranno realizzate da artisti internazionali che hanno grandissima esperienza nel loro campo, per questo la fase di colorazione durerà in tutto circa uno o due giorni – spiega proprio Stagnitta -. Le facciate dei cilindri che guardano alla città saranno colorate dal duo ucraino Interesni Kazki, dagli spagnoli Okuda e Rosh333 e dagli italiani Microbo e Danilo Bucchi. Sulle facciate da guardano al mare lavorerà invece Vhils, artista portoghese, con un trascorso a fianco di Madonna e gli U2, che avrà il compito di realizzate un’opera complessiva che ritrarrà quanto realizzato nelle facciate vista città. Vlady Art, altro artista catanese insieme a Microbo, verrà coinvolto ad opera finita e lavorerà su tutti gli otto silos, «realizzando alla base l’idea di una pineta che ricordi l’Etna», racconta. Le singole realizzazioni ragioneranno in un’ottica di creazione collettiva.
«Siamo artisti con proposte individuali, ma le opere avranno carattere corale – dichiara Vlady -. Messe una accanto all’altra daranno un’idea di armonia». All’interno del progetto Silos Street Art, la realizzazione di Vlady Art si allontanerà dal tema del mito per richiamare un altro elemento strettamente legato a Catania. «Sono cresciuto guardando il vulcano – spiega – per questo nella mia proposta ho voluto richiamare la roccia, la lava e l’Etna. Questa intenzione si fonderà con le altre per realizzare un unico livello estetico». Quello che verrà realizzato a Catania è un primo esempio di arte urbana, ma la sperimentazione s’inserisce in una tradizione italiana già esistente. «Ci sono porti come quello di Ancona che hanno già dei silos colorati – conclude Vlady – So che la città di Catania ha in cantiere altri progetti istituzionali dedicati alla stessa forma d’arte».
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