Le indagini hanno consentito di capire che Mario Di Maio, uomo di origini partenopee residente a Picanello, stava per partire per Napoli con l'intento di comprare un grosso quantitativo di valuta copiata. Al suo ritorno a Catania lo aspettavano gli agenti della mobile, che hanno trovato un trolley pieno di soldi non originali
Porto, fermato con 100mila euro falsi in valigia Ogni banconota sarebbe costata circa sei euro
Ieri mattina gli uomini della squadra mobile hanno arrestato all’interno del porto di Catania il pregiudicato Mario Di Maio, classe 1973, per aver utilizzato banconote false. Un punto di arrivo per le indagini della polizia che, negli ultimi giorni, ha scoperto che alcune persone viaggiavano verso la città di Napoli per acquistare copie non originali di cartamoneta da 20 e 50 euro, da immettere nel circuito economico etneo. In particolare, gli inquirenti hanno individuato un uomo di origini campane, poi identificato in Di Maio, ma con domicilio a Picanello che in questi giorni si sarebbe recato nel capoluogo partenopeo per comprare un grosso carico di valuta illegale.
L’uomo, secondo le informazioni in mano agli agenti, sarebbe tornato nella mattina del 25 giugno a bordo di un traghetto all’interno dello scalo cittadino. E così è stato. Di Maio è infatti sceso dalla nave insieme alla figlia minorenne con due trolley. Che sono stati controllati dagli investigatori. All’interno di una delle valigie, nascoste nella carta di giornale, tra indumenti ed effetti personali, sono state trovate e sequestrate duemila banconote da 50 euro falsificate, per un valore complessivo di centomila euro.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, ciascuna banconota, abilmente falsificata e difficilmente riconoscibile, sarebbe costata circa sei euro circa. L’arrestato, in attesa delle formalità di rito, è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria che lo giudicherà per direttissima nella giornata di oggi.